“Vediamo se ce la facciamo ad arrivare alla quotazione a New York entro il primo ottobre di quest’anno”. Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fiat Chrysler Automobiles guarda già a Wall Street.
LE PAROLE DEL ROTTAMATORE
Esordisce infatti parlando della quotazione americana nella conference call congiunta Fiat-Chrysler con gli analisti finanziari. Ottobre dunque a Wall Street “anche perché parecchio lavoro è già stato fatto, visto che abbiamo lavorato molto per preparare un’eventuale Ipo Chrysler, che poi non si e’ fatta” ha spiegato. “Siamo abbastanza soddisfatti dei risultati dell’esercizio” ha detto Marchionne, ricordando che non tutti gli obiettivi sono stati raggiunti.
IL FUTURO CON CHRYSLER
Chrysler è rimasta “50 mila auto al di sotto della guidance” a causa di un ritardo di 4 mesi nel lancio della Jeep CheroKee. Comunque complessivamente Jeep ha venduto 732mila auto a livello globale, ora Marchionne punta al milione per il prossimo anno. Primi segnali incoraggianti poi arrivano dalla strategia premium messa in atto in Italia. Marchionne si è detto fiducioso visto che Maserati ha avuto margini superiori anche a Ferrari.
IL NODO DEL DEBITO
Quanto al debito Marchionne ha ammesso che è piuttosto alto “ma non ci penalizzerà”.
Una volta in Olanda “esamineremo la nostra struttura del capitale e andremo a capire come possiamo rafforzare la nostra base di capitale”. E promette: Nnon faremo azioni distruttive che potrebbero riflettersi in modo negativo sul capitale di Fiat Chrysler Automobiles”.
ANCORA TRE ANNI CON GLI AGNELLI
Dopo il matrimonio tra Fiat e Chrysler, “il numero di sfide non calerà”. A garantirlo il regista dell’operazione Sergio Marchionne, che vede ancora davanti a sé almeno tre anni di duro lavoro con gli Agnelli. “A Detroit avevo parlato di un mandato di tre anni. Rispetterò questo impegno” ha assicurato Marchionne , che vede il suo successore provenire dal suo vivaio. “Sono circondata da una buona squadra, il mio successore verrà da questo gruppo, che negli anni è cresciuto molto”, ha detto Marchionne, in conference call con gli analisti finanziari, ironizzando “non lo dico per incoraggiarli a scannarsi a vicenda, ma per dire che non sarebbe corretto scegliere all’esterno il mio successore e che quando sarà il momento di candidati degni all’interno del gruppo ce ne saranno”.