La televisione italiana ha da poco compiuto sessant’anni. Dall’annuncio di inizio del servizio di trasmissioni televisive del 3 gennaio 1954 affidato a Fulvia Colombo, la prima “signorina buonasera” , tanto è cambiato. I nuovi televisori non somigliano lontanamente a quelle scatole misteriose che sconvolsero le case degli italiani. Quelli presentati ad esempio al Consumer electronic di Las Vegas da Samsung, LG e Sony sono sempre più grandi, contano milioni di pixel, si flettono a piacimento per una visione super avvolgente. Ma la vera rivoluzione non riguarda il prodotto ma il mezzo televisivo. E per vederla basta accenderlo e sfiziarsi tra i servizi di cui dispone oggi una smart tv.
SONY SI FA IN 4(K)
Messi all’angolo i televisori 3D il futuro appartiene ai costosissimi Ultra HD, televisori con una definizione quattro volte superiore a quella degli attuali schermi in Hd.
A confidare nel successo del 4K (o Ultra Hd) è Sony, che attualmente è l’unica a controllare l’intera filiera, Tv, fotocamere e una handycam. La nota dolente però restano i contenuti. Programmi e film in altissima definizione destinati ai super apparecchi sono ancora un miraggio: secondo il CEO della Sony, Kazuo Hirai, intervenuto al Ces di Las Vegas, ci vorranno ancora diversi anni per la sua diffusione.
Ma Sony non sta con le mani in mano e per aiutare le vendite delle tv in Ultra HD ha appena annunciato un accordo con Netflix che gira già i contenuti in questo formato.
Come Netflix però Sony dispone di un catalogo proprietario, Video Unlimited 4K, un elenco cioè di film di sua proprietà disponibili in modalità 4K che attualmente conta 140 titoli tra film e serie tv, ma che è destinato ad ampliarsi.
ESPERIMENTI ITALIANI
Con uno sguardo di ammirazione alle esperienze estere, telemaniaci e divoratori di serie televisive sapranno già che anche in Italia il tempo di vacche magre sta per finire. Mentre il colosso americano dell’intrattenimento Netflix si fa attendere celando ancora la data dello sbarco in Italia previsto comunque per quest’anno, nuovi esperimenti si intravedono tra i canali nostrani. I più attenti avranno notato sulle reti Mediaset la scritta: “E’ arrivato Infinity“, il nuovo servizio di streaming di Mediaset che anticipa solo di qualche mese la contromossa di Sky che prenderà invece il nome di “River”.
ARRIVA NETFLIX
Fondata nel 1997 dal 52enne Reed Hastings, Netflix cominciò distribuendo dvd per posta con un abbonamento mensile. Il passaggio alla diffusione di video in streaming via Internet avvenne dopo dieci anni: con soli 7,99 dollari al mese e con l’opzione di interrompere l’abbonamento a piacere, ogni utente poté così fruire di un’ampia collezione di film e telefilm da qualsiasi apparecchio collegato al web. Non contento di ciò da quest’anno Netflix ha fatto il grande salto diventando anche produttore di contenuti esclusivi.
Attualmente il servizio è disponibile per gli utenti di Usa, Canada, Sud America, Uk, Irlanda, Svezia, Danimarca, Norvegia e Finlandia.
ADDIO CARO PALINSESTO
Con 50 mila titoli in catalogo, quasi 40 milioni di utenti e un costo dell’abbonamento al di sotto dei 10 euro al mese, Netflix sta rovesciato il concetto di televisione, anche se un primo assaggio si era avuto con la tv on demand che offre già la possibilità di guardare programmi secondo i propri desideri e le proprie necessità svincolandoci dalla rigida scansione dei palinsesti. La vera rivoluzione è avvenuta il febbraio scorso, quando Netflix offrì la possibilità di divorare un’intera serie di fila: i 13 episodi di House of cards, il thriller politico con protagonista Kevin Spacey, furono messi online tutti insieme per soddisfare la voracità del nuovo consumatore.
LA TOP TEN DI NETFLIX PER IL 2014
“House of Cards”, “Arrested Development” e “Orange is the New Black” sono state le serie rivelazione del 2013 targato Netflix. Il nuovo anno assicura per i più impazienti graditi ritorni ma anche sorprendenti novità: Il sito specializzato Mashable ne elenca dieci da non perdere per la stagione appena iniziata.