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Nuova Alleanza Nazionale, ecco il ramoscello di ulivo di Storace

Cosa si muove a destra dopo i tentativi bipolari targati Pd-Fi? Cosa ne sarà di un mondo iperbalcanizzato che cincischia su un vecchio simbolo e sulle minacce di contenziosi sollevate dopo la tumultuosa assemblea della Fondazione di An? Un primo sasso nello stagno l’ha lanciato Francesco Storace che, in una lettera aperta alla leader dei Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, ha quasi implorato la fine di liti e controveti. All’orizzonte si potrebbero aprire nuovi ed imprevisti scenari sull’asse alfaniani e vecchi/nuovi interpreti dello scenario politico italiano.

L’APPELLO DI STORACE
“Non ha molto senso protestare per l’accordo Renzi Berlusconi. Gli italiani comunque non votano per i piccoli partiti, perché tali sono sia quelli allo 0,6 sia quelli allo 1,9, e nessuno darebbe ascolto ad una mobilitazione per salvare la cadrega”. E’ l’assunto del leader de La Destra dalle colonne del Giornale d’Italia, in cui sostanzialmente si chiede di mettere da parte le discussioni su vecchio e nuovo, dal momento che “i due volti di ieri li rappresentavano entrambi”. Certificando la convinzione di sempre: c’è un solo simbolo che può unificare un mondo, “ed è, volenti o nolenti, quello di Alleanza Nazionale, per intero e non a pezzettini o addirittura in minidimensioni”. Per cui a Giorgia Meloni e ad altri Fratelli d’Italia l’ex governatore del Lazio rivolge l’accorato appello “a resettare la polemica, a prendere in mano la situazione, a guardarci in faccia, e a non esitare”. Ovvero: “Non chiedere iscrizioni al tuo partito, come nessuno di noi le chiederà al proprio: creiamo insieme il nostro partito, senza doppi nomi o diavolerie del genere. Alleanza Nazionale è il sogno di molti, che diventa incubo inservibile se si litiga ancora”.

LE PROSPETTIVE
La prospettiva indicata dall’ex ministro è di andare oltre il bacino di un simile rassemblement, che verosimilmente potrà attestarsi attorno tra il 5 e il 7%. Ma, aggiunge, “il miracolo dell’unità potrebbe rendere tutto possibile, costituente meglio di un congresso lillipuziano, ecco che cosa voglio dire: verrà dopo il tempo delle conte. Del resto, dopo i tre milioni di Renzi, a che servirebbero primarie con qualche migliaio o anche diecimila partecipanti?”. E ancora, Storace non chiede ruoli, “mi basta stare in prima linea a combattere, non voglio fare il leader ciascuno di noi lo è per storia personale e non dobbiamo essere alla ricerca di un timbro congressuale”.

EUROPEE E LISTA COMUNE?
Per cui l’approdo, al netto di slogan, proposte e contenziosi dovrebbe essere nelle intenzioni quello di movimentare e animare una lista comune alle europee “sotto un unico simbolo che ha caratterizzato tutta la nostra storia”. Contrariamente “non ci sarà futuro per nessuno”.

LE REAZIONI E I SILENZI
Dai Fratelli d’Italia, il cofondatore Guido Crosetto preferisce non commentare, almeno per il momento. Nell’ambiente inizia a circolare l’ipotesi che il ramoscello di ulivo storaciano non interessi più di tanto per via di un possibile abboccamento di Fdi con il Nuovo Centrodestra di Alfano, come si evince in alcuni territori (come Bari) dove in occasione delle prossime amministrative stanno già facendo blocco comune contro Forza Italia chiedendo le primarie. In accordo con Storace si dichiara Roberto Menia, reggente di Fli e promotore assieme all’ex ministro Adriana Poli Bortone del Movimentoxlalleanzanazionale: “Stiamo lavorando per le liste da presentare in occasione delle europee, altrimenti a cosa sarebbe servito il lavoro unitario andato in scena negli ultimi dodici mesi?”

TERZA REPUBBLICA
Tra l’altro sull’argomento si registra il prossimo 5 febbraio un seminario promosso dalla Fondazione Tatarella, in occasione dell’anniversario della scomparsa del “ministro dell’Armonia”, al Tempio di Adriano con ex colonnelli come Ignazio La Russa, Maurizio Gasparri, Italo Bocchino ed esponenti politici che hanno fatto scelte diverse come Mario Mauro, Roberto Maroni e Angelino Alfano. Accomunati dal voler imbastire un ragionamento programmatico sulla Terza Repubblica. Ma prima bisognerà capire modalità e partner con cui si presenteranno ai nastri di partenza delle elezioni europee i vari schieramenti. Sul punto Storace ha già fatto intendere che se la quadra non la si trova sotto An potrebbe, obtorto collo, scegliere il male minore: che non è negli attuali ex colonnelli di un tempo.

twitter@FDepalo

 


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