Cambiano i Papi, ma dall’altra parte del Tevere la comunicazione rimane sempre la stessa. Arrivano consulenti d’oltreoceano, specialisti del settore, ma la sostanza è che certi imbarazzi sono duri a mollare la presa sul colonnato del Bernini. Ricapitoliamo per il lettore non informato o poco attento: due giorni fa la celebre rivista Rolling Stone (nella sua edizione americana) dedica la copertina a Papa Francesco.
L’ECO SUI SOCIAL NETWORK
Immediatamente, i social network impazziscono: da Facebook a Twitter è stato tutto un copincollare la cover, ritwittare la notizia, emozionarsi per l’accaduto. Wow!, dopo Time e il New Yorker, pure Rolling Stone si accorge che “le cose stanno cambiando”. Sì, questo era il titolo impresso sotto il volto di Bergoglio.
MALIZIA ED EUFORIA VATICANA
Dalla Sala stampa vaticana, nessun commento ufficiale. Ben venga che il Pontefice sia esaltato dai media americani, non sempre teneri nei confronti della Chiesa cattolica romana. Ci sono scandali che non si dimenticano tanto in fretta, quindi la malizia (da parte loro) è sempre in agguato. Anche giornali e riviste autonome ma che di materia ecclesiastica si occupano quotidianamente si sono fatte coinvolgere per un po’ dal clima euforico (Famiglia Cristiana, tanto per citare un esempio).
IL RETRO-COPERTINA IGNORATO
Qualcuno, però, ha pensato che forse sarebbe stato opportuno non fermarsi alla bella copertina, ma andare a leggere ciò che il giornalista aveva scritto per giustificare cover e titolo. Ed è lì che il lettore scrupoloso è stato colto da un tremore alle mani. In quel testo, infatti, c’era di tutto e di più, un concentrato di insulti e volgarità nei confronti di Joseph Ratzinger, Papa emerito e predecessore di Francesco.
PAPA FRANCESCO VS PAPA BENEDETTO
Una raffica di frasi che non possono non aver creato imbarazzo in Vaticano. A parte che il papato ratzingeriano viene definito “disastroso”, e fin qui tutto sommato siamo nel campo del giudizio soggettivo e legittimo, è il resto a lasciare storditi: Benedetto XVI – si legge – è stato nient’altro che “un tradizionalista cocciuto che pareva dovesse indossare la camicia a righe e i guanti con coltelli al posto delle dita per terrorizzare gli adolescenti nei loro incubi notturni”. Il tutto messo a confronto con “la padronanza di Francesco dell’abilità di sorridere” che sembra “un piccolo miracolo”.
GLI INSULTI A RATZINGER
Si usa il Papa attuale, dunque, per denigrare l’emerito. Un giochino facile, soprattutto se si mettono nero su bianco (e tutti insieme) decenni di insulti al “Pastore tedesco” (così, la prima del Manifesto del 20 aprile 2005) che prima di diventare Papa era stato il custode della fede cattolica. Padre Federico Lombardi, a ventiquattr’ore dalla pubblicazione della citata copertina, ha rilasciato una dichiarazione che non ammette repliche: “L’articolo di Rolling Stone è un segno dell’attenzione che le novità del Papa Francesco attira negli ambienti più diversi. Purtroppo l’articolo stesso si squalifica cadendo nell’abituale errore di un giornalismo superficiale, che per mettere in luce aspetti positivi di Papa Francesco pensa di dover descrivere in modo negativo il pontificato di Papa Benedetto, e lo fa con una rozzezza sorprendente. Peccato. Non è questo il modo di fare un buon servizio neppure al Papa Francesco, che sa benissimo quanto la Chiesa deve al suo Predecessore”.
SAGGIO ANDARE OLTRE LA PREMURA MEDIATICA
Ottimo, nulla da aggiungere. La prossima volta, però, tra consulenti, riviste, portavoce e monsignori vari che con grande scrupolo magari leggono e rileggono ritratti del pappagallo amico del Papa, ci si augura che qualcuno dia una letta (anche veloce, è più che sufficiente) a certi articoli strombazzati come fossero l’enciclica del secolo. E che in realtà altro non sono che fango tirato sulla facciata di San Pietro.