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Viaggio nel mercato farmaceutico italiano

Compressione del mercato interno, mentre i costi del comparto sono in aumento. Non è roseo il panorama del mercato farmaceutico italiano emerso dal rapporto del Centro Studi di Farmindustria. Unico dato confortante – e trainante – del settore è l’export, che registra una crescita a doppia cifra del 14%.

TENDENZA AL RIBASSO DEL MERCATO INTERNO

Non è solo la riduzione delle vendite in farmacia (-2%) a preoccupare tra i dati del rapporto di Farmindustria, ma il calo più marcato della vendite di farmaci rimborsabili, in flessione del 3%, a fronte di un aumento dei consumi del 2%. Anche il mercato ospedaliero è in rapido rallentamento, passando dal 6% del 2011 al 4% del 2013.
La lentezza italiana, poi, è aggravata dalla burocrazia: l’inserimento di nuovi farmaci e il rimborso degli stessi deve affrontare procedure e lungaggini che ridcuono l’accesso ai medicinali e l’efficienza del sistema, come ha sostenuto il presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi.

PREZZI IN CALO E COSTI IN AUMENTO

La riduzione dei prezzi dei farmaci è in calo dal 2001, si legge nel rapporto, e ha raggiunto nel 2013 una flessione cumulata del 31%, pur registrandosi un aumento dei costi che “che si rispecchia in un’inflazione totale del 30% nello stesso periodo”.
Non è solo l’Italia a subire questa tendenza, pur essendo più evidente, ma il calo dei prezzi dei farmaci e l’aumento dei costi sono stati registrati in tutti i maggiori Paesi europei. A mettere l’Italia in una situazione ancora più sfavorevole è però la somma di un basso livello di prezzi rispetto alla media e l’evoluzione al ribasso dell’equilibrio tra prezzi e costi, che influisce maggiormente in Italia che negli altri Paesi europei.

UNA BOCCATA D’ARIA

Crescita del 14% nel 2013, invece, per l’export farmaceutico, il dato più alto di tutti i settori manifatturieri italiani, che bilancia i dati negativi del mercato interno. “Dal 2007 a oggi – si può leggere nel rapporto Farmindustria – la farmaceutica è cresciuta di oltre 50 punti percentuali in più rispetto alla media manifatturiera, contribuendo alla tenuta del sistema produttivo dei territori dove le imprese operano, come conferma ad esempio il recente rapporto della Banca d’Italia sull’Economia del Lazio”.
La competitività italiana nel mercato farmaceutico è quindi comprovata e confermata ulteriormente dal rapporto ICE-Istat 2013 in cui si registra una crescita delle quote di mercato a livello mondiale dello 0,3 % dal 2008 al 2012.

PROSPETTIVE PER IL 2014

“Il 2014 vedrà interrompersi la fase recessiva – si legge in conclusione nel rapporto – ma le condizioni macroeconomiche resteranno molto difficili e la domanda interna bassa. Una sua ulteriore compressione rischia concretamente di portare a scelte di disinvestimento, compromettendo la struttura industriale in Italia e mettendo a rischio la stessa capacità di esportare”.

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