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Ecco come alleviare le pene delle famiglie meno ricche

L’indagine di Banca d’Italia sui bilanci delle famiglie conferma il forte arretramento subito, in media, nell’arco dell’ultimo biennio dalle famiglie italiane in termini sia di reddito (-6%) sia di ricchezza (-6,9%).

Quello che più colpisce è l’aumento delle ineguaglianze che questo deterioramento medio sottende. La concentrazione dei redditi si è, infatti, ulteriormente accentuata rispetto ai già elevati valori del 2010: l’indice Gini è salito in due anni da 32,9 a 33,3, mentre è cresciuta da 10,7 a 11 volte la distanza tra il reddito posseduto dal 10% delle famiglie più ricche rispetto al 10% di quelle più povere.

Si è ancor più intensificata la concentrazione della ricchezza, con un indice Gini che ha raggiunto il massimo storico del 64% (62,3% nel 2010) e l’ulteriore espansione della quota di ricchezza netta complessiva in possesso del 10% di famiglie più ricche (1 punto percentuale in più in due anni).

Queste evidenze precisano l’entità dell’impatto recessivo che la crisi ha avuto sulle famiglie italiane negli ultimi due anni e, soprattutto, gli effetti distributivi di tipo regressivo a danno dei più poveri. Esse indicano anche la strada per politiche di rafforzamento della ripresa che dovrebbero passare per un’incisiva azione di riequilibrio distributivo dai patrimoni dei più ricchi in direzione dei redditi dei più poveri, caratterizzati da una propensione al consumo sostanzialmente più elevata.


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