Fa male leggere, quotidianamente, esempi di “cattiva politica” (quale che sia la dimensione: nazionale piuttosto che locale). Fa male al cuore, alla testa, ma, soprattutto, al portafoglio dei cittadini. In questi ultimi giorni abbiamo letto le “bravate”, o per meglio dire le “scorribande”, di diversi esponenti dei gruppi consiliari regionali, che, tra una delibera e l’altra, allietavano le tristi giornate lavorative con sedute di lap dance, acquisti di oggettistica africana e capi di intimo (talvolta anche maculato).
C’è, poi, chi si è distinto, sotto il profilo dell’etica, arrivando perfino a chiedere il rimborso per 0,50 centesimi. Il cittadino-medio potrebbe pensare magari all’acquisto di uno stick di colla per ragioni professionali, e, invece, il tutto era legato all’ingresso in un bagno pubblico, come se anche la “vil pipì” del politico debba finire a carico della collettività.
E’ chiaro che ci troviamo nella fase più “nera” della nostra Repubblica, per il decadimento dei valori, per l’assoluta mancanza di legalità, per la crescita certificata di un deficit di moralità.
Ho pensato così di chiedere un parere a Franco Stella, presidente della provincia di Matera (nella foto di Formiche.net), un politico “indipendente” considerato in Italia uno dei politici-manager della PA più virtuosi. Queste le sue dichiarazioni sul tema delle rimborsopoli regionali.
“Il quadro di corruzione diffusa negli ambienti istituzionali che sta emergendo negli ultimi tempi disegna uno scenario preoccupante. A preoccuparmi, però, sono due aspetti: la degenerazione dei costumi e, altresì, il rischio di dimenticarsi dei buoni esempi. Perché se è vero che la perdita di moralità ha interessato molte istituzioni e altrettanto vero che altre istituzioni, numerose, hanno improntato la propria politica proprio al rispetto dei valori dell’etica con grande sacrificio e senso del dovere.
Il rischio di perdere il controllo e farsi trascinare nel limbo delle generalizzazioni è evidente. Amministrare la cosa pubblica, a ogni livello, richiede grande senso di responsabilità e profondo rispetto, se ci sono individui disonesti che abusano del proprio ruolo allora significa che qualcuno glielo consente. Un elemento sul quale ci dovremmo soffermare, per provare a sbrogliare la matassa, è proprio il controllo e il rispetto di tutte le leggi e i regolamenti che esistono in ogni amministrazione a tutela della trasparenza e della legalità. Faremmo un passo in avanti scongiurando una inutile, quanto dispendiosa, caccia alle streghe.”