L’Italicum, ossia il progetto di nuova legge elettorale, è approdato nell’aula di Montecitorio, superando il primo grande scoglio costituito dalla sua possibile incostituzionalità. L’assemblea della Camera ha bocciato, infatti, le pregiudiziali presentate dalle opposizioni con una maggioranza politica più ampia di quella che in questo momento sostiene il governo. L’accordo tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi ha dato il primo effetto positivo espresso nel voto segreto, con 351 no, 154 sì, 5 astensioni, e con solo 25 franchi tiratori di differenza rispetto al suffragio palese.
LA FISIOLOGIA DEMOCRATICA E PARLAMENTARE
In aggiunta, il successo dell’asse Renzi-Berlusconi è da considerarsi ancora più robusta vista la durissima opposizione legittima e democratica di Lega e Fratelli d’Italia, comunicata con il loro abbandono dei lavori parlamentari. Sarebbe stato, d’altronde, assurdo che la maggioranza qualificata si fosse fatta condizionare dalla minoranza, la quale, nonostante tutto, resta sempre una minoranza. Ancor peggio sarebbe stato, però, se le forze di opposizione non avessero mostrato con energia il loro dissenso. La democrazia, infatti, funziona così: si discute, ci si batte, e poi si vota.
IL FENOMENO GRILLINO
Ovviamente, un caso molto diverso è quello del M5S, una forza politica che secondo gli ultimi sondaggi è in calo, ma sempre con una forchetta elettorale che arriva al 30%: un potenziale enorme che potrebbe perfino aumentare tra qualche mese nell’incombente campagna elettorale, quasi certamente condotta dal movimento all’insegna dell’anti europeismo.
LE IDIOZIE A CINQUE STELLE
L’opposizione dei grillini, in effetti, questa settimana non solo ha travalicato ogni regola e ha esasperato tutte le situazioni, ma ha utilizzato uno stile scriteriato e privo di qualsiasi vantaggio. Insultare il presidente della Camera, dichiarare boia il capo dello Stato è chiaramente un’idiozia; impedire con urla il voto di colleghi deputati è un comportamento apertamente antidemocratico.
LE INTOLLERANZE SETTARIE
Ma come! Dopo che Grillo e Casaleggio l’anno scorso hanno fatto un’intera campagna elettorale in nome della legalità e del purismo, dopo che hanno propinato a tutti che per il Quirinale ci voleva un uomo fuori dalla mischia come Stefano Rodotà, vera incarnazione morale del diritto, e dopo che si sono sperticati in insulti contro la capacità criminogena di Silvio Berlusconi; eccoli adesso agire come dei volgari fuorilegge, intolleranti come i peggiori settari, raggiungendo il limite perfino della violenza fisica? Cosa c’è di peggio che fare questo a una democrazia ansimante di cui si vorrebbe essere i miracolosi guaritori?
Non c’è che dire. Se dovesse capitare alle prossime elezioni nazionali che il movimento non riuscisse a superare lo sbarramento, certo non sarebbe colpa all’Italicum.
DURA LEX, SED LEX
Perciò non conviene preoccuparsi più di tanto. Il loro contegno, come si diceva, è distruttivo innanzi tutto di se stessi. E non è neanche pericoloso perché puerile e naif. Evidenzia semmai la debolezza confusa di un coagulo di consensi la cui unica ragione di esistenza è la totale mancanza che fin qui si è perpetrata di una politica valida da parte dei normali partiti di opinione. Ora che l’accordo delle forze che appartengono all’arco democratico è diventato realtà, è chiaro che per i Grillini è finita la festa. Dura lex, sed lex. La smettano, pertanto, di mandare anatemi contro lo Stato. Si può fare la rivoluzione soltanto se si è in grado di convincere prima della propria serietà, e non certo se si pensa di agitare un fragore di marmitte contro il mondo intero.
LE FOLLIE DI ADDOMESTICARE LA BELVA GRILLINA
In aggiunta, è importante, però, allargare un pochino il raggio delle responsabilità, puntando il dito contro chi ha pensato con convinzione di poter governare con il M5S, allisciando il pelo dei disfattisti, in nome dell’antiberlusconismo, per garantirsi un briciolo di potere. E’ innegabile, infatti, che la sinistra, solo pochi mesi fa, abbia tentato in tutte le maniere di smacchiare il leopardo Berlusconi, addomesticando la belva grillina, finendo per allevare dentro di sé il tarlo della violenza senza farlo restare neanche un momento in quarantena.
LE RESPONSABILITA’ DEL PD
Per questo è fondamentale che il PD, adesso che la riforma della legge elettorale diventa una concreta possibilità, non dimentichi l’irresponsabilità con cui ha carezzato l’anti casta per mettere all’angolo i moderati e il centrodestra. Se, infatti, in queste ore l’Italia è sottoposta alla prova del delirio, sia perlomeno risparmiata ai cittadini l’ipocrisia di chi avrebbe voluto portare con sé Beppe Grillo finanche al Governo pur di ottenere rapidamente la capitolazione finale del nemico.
Molto bene, in fin dei conti, Renzi, Berlusconi e Alfano; molto male, invece, la dirigenza del Partito Democratico.