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Basta con la storia dei giovani choosy

“Molti giovani non colgono le tante possibilità di lavoro che ci sono o perché stanno bene a casa o perché non hanno ambizione”.

Ogni tanto salta su qualcuno che scopre che i giovani stanno a casa e non lavorano perché sono bamboccioni, o choosy, o insomma perché è molto più comodo fare la bella vita a spese di mamma e papà.

Oggi è stato turno di John Elkann, secondo il quale “ci sono tantissimi lavori da fare, c’è tantissima domanda di lavoro, ma manca proprio l’offerta”. Qualcuno in platea ha mugugnato, pensando che Elkann non sia propriamente uno che ha dovuto sgomitare per trovare lavoro, essendo più  meno passato dai banchi di scuola alla presidenza della Fiat.

Ma senza voler fare polemica, a smontare questa mistica dei giovani disoccupati perché poco motivati e determinati basta forse qualche cifra. Le ultime, pubblicate due giorni fa da Unioncamere e ministero del Lavoro, ci dicono che nel primo trimestre 2014 si perderanno “appena” 14.500 posti di lavoro, il miglior risultato da un anno e mezzo a questa parte.

C’è davvero altro da aggiungere?


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