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Diario su tassi, valute e azioni

In area Euro tassi in rialzo soprattutto dopo la pubblicazione del dato finale sull’inflazione di gennaio che ha registrato una revisione al rialzo, passando da 0,7% a 0,8%, in buona misura a causa del cambio dei pesi attribuiti ai singoli paesi con un incremento di quelli core ossia la zona dell’area dove l’inflazione è più alta della media dell’area stessa.

TASSI & CONGIUNTURA

Il dato di gennaio ha contribuito a ridurre l’attesa di manovre della BCE nella riunione del 6 marzo. Praet, capo economista BCE, ha nuovamente ribadito che a suo avviso non vi sono rischi di deflazione. Sulla stessa linea anche il ministro delle finanze tedesco Schaeuble. Il prossimo appuntamento importante sul fronte inflazione è per giovedì e venerdì, quando saranno pubblicati rispettivamente i dati preliminari della Germania e dell’intera area. Dal lato macro, i dettagli del PIL tedesco del quarto trimestre 2013 hanno confermato il forte contributo delle esportazioni nette (1,1%), seguite dalla componente investimenti, a fronte invece di spesa delle famiglie in calo. Sul fronte emissioni, il MEF ha annunciato che il prossimo giovedì emetterà Btp a 5, 10 (nuovo titolo) anni e Cct per un ammontare complessivo fino a 9Mld€. Il Portogallo ha invece annunciato un’operazione di buy back il prossimo 27 febbraio di titoli con scadenza 2014 e 2015, al fine di ridurre le esigenze di funding entro il prossimo anno.

Negli Usa tassi in rialzo a fronte dei nuovi record segnati dai listini azionari. Nel frattempo continua il flusso di emissioni corporate: ieri è stata la volta di Cisco che ha emesso 8Mld$ di titoli a fronte di una domanda di 20Mld$ con scadenze fino a 10 anni, finalizzati in parte al rimborso di debito in scadenza ed in parte al riacquisto di azioni proprie. Il flusso delle emissioni si sta comunque attenuando rispetto allo stesso periodo dello scorso anno: in base ai dati forniti da Dealogic, le emissioni di aziende “high grade” sono state pari a 163Mld$ da inizio anno, in calo rispetto ai 175Mld$ dello stesso periodo del 2013, in buona misura a causa di tassi più elevati nel 2014 che dal punto di vista delle aziende hanno reso meno appetibili le emissioni. Oggi l’attenzione è sull’indice di fiducia dei consumatori, importante per comprendere meglio lo stato di salute dei consumi e soprattutto per avere qualche indizio aggiuntivo in vista dei dati sul mercato del lavoro della prossima settimana.

VALUTE

Euro in apprezzamento questa mattina vs dollaro avvicinandosi alla soglia di 1,38. Il ridimensionamento delle attese di nuove manovre BCE dopo il citato dato sull’inflazione di gennaio, ha contribuito al movimento. I prossimi dati macro, a partire da quello sulla fiducia dei consumatori Usa di oggi, imprimeranno la direzione al cambio. Al momento il driver appare essere la percezione di un diverso contesto macro, in accelerazione in area Euro ed in frenata negli Usa a causa in buona misura dell’effetto meteo. Yen piuttosto stabile nella seduta di ieri con il cambio vs euro che continua a rimanere rilegato all’interno del range 140-141. Questa notte il vice-governatore della BoJ, Nasako, ha dichiarato che l’Istituto si attende un recupero della crescita economica anche dopo l’innalzamento dell’Iva di aprile ed è importante che la BoJ prosegua con la politica di allentamento monetario per permettere il raggiungimento del target di inflazione del 2%.

Sul fronte commodity currency la seduta di ieri ha visto un recupero generalizzato di tutte le principali valute vs dollaro; un andamento analogo è stato anche registrato da quelle emergenti sebbene con qualche eccezione. Ad esempio la lira turca ha registrato un marcato deprezzamento su timori di un allargamento al primo ministro Erdogan dell’indagine per corruzione che ha già coinvolto alcuni ministri a dicembre. È proseguita inoltre la fase di deprezzamento dello yuan con il cross vs dollaro che ha registrato il maggior deprezzamento da maggio del 2012, riportandosi sui livelli dello scorso agosto. Probabilmente le autorità centrali stanno cercando di ridurre l’afflusso di capitali nel paese attraverso la svalutazione della valuta in vista anche di un allargamento della banda di oscillazione del cambio (attualmente +/-1%) che dovrebbe avvenire in maniera graduale nel corso dell’anno.

COMMODITY

Avvio di settimana leggermente in positivo per l’indice generale GSCI ER con tutti i settori che chiudono al rialzo ad eccezione dei metalli non ferrosi (-0,8%) penalizzati da un rallentamento del credito al settore immobiliare in Cina. Il comparto energia (+0,1%) ha chiuso poco sopra la parità grazie alla buona perfomance del greggio anche se questa mattina ha quasi azzerato i guadagni di ieri visto che le scorte sono attese in aumento negli Stati Uniti. Prese di profitto invece sul gas naturale Usa che ieri ha perso oltre il 10% (il calo più marcato degli ultimi sei anni) su attese di un clima più mite negli Stati Uniti. Positivi i metalli preziosi (+1,1%), l’oro è tornato ad oscillare in area 1335$/oncia, così come le agricole (+1,3%); il caffè e lo zucchero sono infatti risultate le migliori materie prime di ieri visto che il clima secco è atteso perdurare in Brasile (primo produttore) danneggiando così i raccolti. Chiude leggermente in ribasso l’olio di palma sebbene abbia toccato nuovi massimi da settembre 2012.

AZIONARIO

Ieri è stata una giornata positiva per le borse occidentali con acquisti generalizzati sui principali listini. In Europa tutte le principali borse hanno chiuso in positivo con le performance migliori registrate dal listino spagnolo (1,2%) e francese (0,9%). I listini hanno beneficiato delle buone indicazioni arrivate dalla fiducia degli imprenditori tedeschi a febbraio, aumentata in modo inatteso. L’indice Stoxx 600 è salito dello 0,6% toccando i massimi dal gennaio 2008. A livello settoriale i comparti migliori sono stati le costruzioni (1,4%), i servizi finanziari (1,3%) ed i telefonici (1,3%). In controtendenza il settore auto e risorse base con perdite intorno all’1%. Nel settore auto ha pesato il forte ribasso di Volkswagen (-6,5%) dopo aver rivisto al ribasso le stime sugli utili operativi del 2014. In Italia il Ftsemib ha chiuso in rialzo dello 0,4%, in linea con le altre borse europee ed aver fornito dettagli relativi all’operazione Scania.

Chiusura positiva per Eni (0,4%) dopo una partenza negativa in seguito al downgrade ricevuto da Barclays. Andamento misto per il settore bancario, debole Fiat (-0,7%) in linea con il settore auto europeo. Positivi i titoli del lusso con Ferragamo che ha guadagnato oltre il 2%. Questa mattina le borse europee hanno aperto in lieve calo. Negli Usa listini azionari positivi con un nuovo record storico dell’indice S&P500 e volumi in rialzo rispetto alla sessione precedente. Tra i titoli, nuovo record storico di Facebook e Google. Il comparto migliore è stato quello energetico (1,6%), seguito da finanziari ed healthcare entrambi in rialzo dello 0,8%. A livello di singoli titoli segnaliamo il rialzo di Ebay (3,1%) dopo la notiza che il gestore Icahn ha richiesto urgentemente lo spin off di PayPal. Sul fronte macro oggi il dato sulla fiducia dei consumatori Usa potrebbe portare una certa volatilità qualora risultasse lontano dal consenso. Sul fronte emergente l’indice MSCI EM ha chiuso intorno alla parità (-0,1%) con un andamento misto dei listini asiatici ieri (con debolezza soprattutto dei listini cinesi), rialzi lievi in Est Europa ed America latina.

Questa notte in Asia si è assistito ad una certa debolezza dei listini con quelli cinesi ancora in forte calo (Shanghai Composite -2%) a causa probabilmente del deprezzamento dello yuan che sta favorendo chiusure di carry trading finanziate in yuan. Continuano anche a pesare le tensioni sui titoli immobiliari. In controtendenza invece il Giappone con l’indice Nikkei salito dell’1,4% raggiungendo il massimo da un mese.


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