Il nuovo presidente della Sardegna è Francesco Pigliaru. Con 1.108 sezioni scrutinate su 1836 il candidato del centrosinistra ha incassato il 43,5% delle preferenze, staccando Ugo Cappellacci di quattro punti (38,6%). Michela Murgia, invece, si è fermata al 10% circa, e la sua coalizione rischia di restare esclusa dal consiglio regionale.
FRANCESCO PIGLIARU ACCOLTO DAI SUOI SOSTENITORI A CAGLIARI. IL VIDEO
LO STATUS FACEBOOK DI FRANCESCO PIGLIARU
EFFETTO RENZI?
La visita di Matteo Renzi in Sardegna sembra aver dato i suoi frutti. Il professor Pigliaru, renziano della prima ora (così ha dichiarato in una delle interviste pre-elettorali), sarà il nuovo presidente della Sardegna, una prima vittoria per il Pd firmato Renzi. E forse anche l’incarico dato al giovane rottamatore di governare l’Italia ha dato una spinta al candidato del Pd sardo, imprimendo lo sprint decisivo per la vittoria.
Non si può parlare di rottamazione vera e propria, comunque. Pigliaru era già stato assessore della giunta Soru (tra il 2004 e il 2006) e molti componenti delle liste sedevano già in consiglio regionale. Non è servita, invece, la visita di Silvio Berlusconi il 14 febbraio ad Oristano per far scattare in avanti i consensi di Ugo Cappellacci.
IL TWEET DI MATTEO RENZI
Ho appena telefonato a @F_Pigliaru nuovo Presidente della Regione Sardegna. #cominciamoildomani
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 17 Febbraio 2014
LA SCONFITTA DI CAPPELLACCI Nessun presidente della regione Sardegna è mai stato confermato dopo cinque anni di governo, e così è stato per Ugo Cappellacci. Il presidente uscente, appoggiato da una coalizione con tutte le anime del centrodestra, non è riuscito a convincere i sardi a confermarlo alla giuda dell’isola e a poco è servito l’appoggio di Silvio Berlusconi volato nell’isola proprio nel bel mezzo della crisi di governo. Ma l’aria era cambiata, lo si percepiva leggendo le due testate sarde e in particolare l’Unione Sarda. Il giornale cagliaritano, tradizionalmente schierato col centrodestra ma in rotta dal cambio di direzione circa un anno fa, non ha lesinato critiche accese all’ex presidente, offrendo spazio e attenzione a tutti i candidati e interessandosi molto al nuovo progetto di Sardegna Possibile.
NESSUNA SARDEGNA POSSIBILE
Da notare il risultato della coalizione di Sardegna Possibile con Michela Murgia presidente. La scrittrice ha raccolto circa il 10% dei consensi, ma a causa della possibilità del voto disgiunto (con cui si poteva scegliere tra presidente e liste di coalizioni differenti) e lo sbarramento del 10% per l’acceso al consiglio regionale, i candidati di ProgRes, Comunidades e Gentes rischiano di non mettere piede in Viale Trento, sede della regione Sardegna. Con l’astensionismo al 48% si può ipotizzare che Michela Murgia e la sua coalizione non siano riusciti ad attirare i voti dei 5 stelle (primo partito alle ultime politiche), che per mancanza di organizzazione non si sono presentati a questa competizione elettorale.
MICHELA MURGIA RINGRAZIA CHI L’HA SOSTENUTA