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In fondo basta sopravvivere

“È un buffone”, “pensa solo ai suoi interessi”, “è la rovina dell’Italia, “ha voluto uccidermi politicamente”. Casini su Berlusconi non si era affatto risparmiato. Aveva preferito salire sul treno di Mario Monti e abbandonare quello che era stato suo alleato per molto tempo. Ma adesso con la nuova legge elettorale –che ha già incassato il primo sì alla Camera- cambiano gli scenari e Pierferdy è costretto a rivedere le sue priorità.
Ha già annunciato che si unirà al Nuovo Centro Destra di Alfano, che in caso di elezioni (inevitabilmente) creerà una coalizione con Forza Italia di Berlusconi. Ed ecco che il leader dell’Udc sopravvivrà ancora. Anche questa volta, anche a questa nuova legge che –di fatto- sancisce la morte dei piccoli partiti per via della soglia di sbarramento al 4,5%.
Ora, d’accordo. Bisogna sopravvivere. In politica poi – dove una mescolanza di idee si fanno e si rifanno, gli accordi e i compromessi sono pane quotidiano. Ma Casini che apre a Berlusconi è come Don Abbondio: non essendo lui il forte cerca di stare sempre dalla parte del più forte di turno. Viene però da pensare se la sopravvivenza politica valga più della credibilità. Non è credibile infatti chi un giorno chiama buffone una persona e l’altro ci si vuole presentare insieme alle elezioni, rischiando di essere tra l’altro –sempre per usare un riferimento Manzoniano a Don Abbondio- “un vaso di terra cotta, che viaggia in compagnia di molti vasi di ferro” e di avere poca, pochissima voce in capitolo. Ma forse a Casini questo basta. L’importante è sopravvivere.

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