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Italia: ultima (rin)corsa

Sarebbe il caso di smetterla con la luna di miele iniziale, così come con il lancio del fango finale. Com’è che, da noi, tutti i governi partono bene e, passati pochi mesi, precipitano nel disastro? C’è da domandarsi se, piuttosto, non possa essere difettoso il nostro apparato sensoriale: forse, dopo qualche tempo, comincia a non funzionare più tanto bene, e vediamo ciò che non esiste o non vediamo ciò che esiste, e tutte le parole ascoltate ci recano disturbo, perché ci giungono deformate. Se così fosse, saremmo inguaiati.

Renzi l’avrà la sua bella luna di miele? E quanto durerà? Il tempo che siamo disposti a concedere è stato accorciato? Si tratterà di una manciata di giorni? Il nostro spirito distruttivo, cioè auto-distruttivo, per quanto riusciremo a tenerlo a freno?

Piuttosto comune è ritrovarsi a raccogliere, in giro, pareri negativi su questo e quel ministro dei governi presieduti da Enrico Letta e da Mario Monti ed è facile rendersi conto di come quelle bocciature non siano state costruite su dati di fatto od opinioni informate, ma sulle tecniche mediatiche e mimetiche che il selezionato è stato costretto a subire, o su semplici e mutevoli antipatie e simpatie (non sottovalutabili, per carità. Ma, probabilmente, specie da un analista politico, ci sarebbe da aspettarsi qualcos’altro).

Avvertire lorsignori che questa è l’ultima corsa, che non se ne intravedono altre, dietro l’angolo. Qualcuno se ne sta rendendo conto, e Renzi può dirsi fortunato: è capitato, nel modo sbagliato, al momento giusto (per la sua sopravvivenza e, si spera, per la nostra).

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