Qualche giorno fa parlavamo della caduta libera del numero di lobbisti iscritti al registro delle lobby di Washington (leggi QUI). Qualche sospetto, a leggere quei numeri, era venuto a più di un osservatore. Com’è possibile che i lobbisti siano meno, e guadagnino meno, quando il Congresso statunitense è oggi più che mai oggetto della pressione di imprese e gruppi di interesse?
L’arcano si svela facilmente. Con un grafico che parla da solo. Non è che il lobbying ha ridotto i numeri. Più semplicemente si è spostato “sottoterra”. Dove è più difficile da tracciare, e dove è più facile da gestire (per i lobbisti, non per i cittadini). Guardate:
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