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Nasce il ministero delle Finanze vaticano, ma sullo Ior è stallo

Tre giorni in cui si è fatto il punto sulla situazione amministrativa, economica e finanziaria della Santa Sede. Il terzo round di riunioni della consulta cardinalizia istituita lo scorso aprile dal Papa per aiutarlo nel governo della Chiesa universale e per rifondare la Curia romana, ha dato qualche risultato concreto. Gli otto cardinali si riuniranno nuovamente dal 28 al 30 aprile e dal 1° al 4 luglio.

PER LA NUOVA COSTITUZIONE SI DOVRA’ ATTENDERE

Per la scrittura della nuova costituzione apostolica che sostituisca la Pastor Bonus di Giovanni Paolo II ci vorrà con ogni probabilità più dei due mesi indicati lunedì in un’intervista al quotidiano francese La Croix dal cardinale honduregno Oscar Maradiaga (che oltre ad essere uno dei porporati più vicini a Francesco è anche il coordinatore del cosiddetto C8). Interpellato sull’argomento, padre Federico Lombardi (direttore della Sala Stampa vaticana) ha infatti detto che non gli risultano “cose concrete e operative: non mi consta che ci sia una proposta su cui stiano discutendo”. Anche perché “gli otto cardinali non hanno neanche terminato la rassegna dei Pontifici consigli”. Motivo per cui “mi sembra stano che sia tutto pronto per una prossima riunione in coda alle canonizzazioni di aprile”.

NASCERA’ IL MINISTERO DELLE FINANZE VATICANO

Eppure, qualcosa inizia a muoversi. Come scrive oggi su Vatican Insider Andrea Tornielli, la “consulta outsider” ha proposto al Papa di creare un nuovo organismo, una sorta di ministero delle Finanze che abbia l’obiettivo di centralizzare e razionalizzare le spese. Non si tratta di una sorpresa, perché tale intenzione si leggeva già mesi fa nelle dichiarazioni di qualche porporato membro del consiglio degli otto. La proposta (sulla quale naturalmente deciderà Francesco, anche se pare assai probabile che la risposta sarà positiva) non si limita a ridefinire le funzioni di dicasteri e uffici già esistenti, ma di una creazione ex novo. I compiti di questa struttura, aggiunge ancora il giornalista della Stampa, dovrebbero essere quelli di controllare le finanze di tutte le congregazioni e i vari organismi vaticani, da Propaganda Fide al Governatorato, dall’Apsa (finita nel calderone giudiziario e mediatico in seguito al caso-Scarano) ai media. La tempistica, benché incerta, non dovrebbe essere biblica, in questo caso. Un particolare rilevante è che, scrive Vatican Insider, tale “ministero” non dovrebbe assorbire le competenze della Prefettura per gli affari economici, che invece rimarrà così com’è, con la funzione delicata di revisione dei conti e dei bilanci.

TEMPI LUNGHI PER CONOSCERE IL DESTINO DELLO IOR

E’ ancora presto, invece, per conoscere il destino dello Ior. La consulta degli otto ha ascoltato le relazioni delle pontificie commissioni istituite la scorsa estate dal Papa, sia quella per la struttura economico-amministrativa della Santa Sede, sia quella per l’Istituto per le opere di religione. Nessuna decisione è stata presa in merito, anche perché il lavoro degli organismi non è ancora concluso. Il tema è complesso e delicato, si tratta di lavorare sulle proposte che già erano state dibattute un anno fa nelle congregazioni cardinalizie del pre Conclave. L’unica cosa certa, al momento, è che lo Ior “non aprirà filiali a Roma”, ha detto scherzando  il cardinale Maradiaga domenica scorsa ai microfoni di Tgcom24.

LA CAUTELA DI VON FREYBERG

Gli otto si sono limitati ad ascoltare quanto illustrato dalle commissioni, partecipando attivamente con domande, ma nessuna proposta circa il destino dell’istituto è stata poi presentata a Francesco. Nulla a tal proposito sa neppure il presidente dello Ior, Ernst von Freyberg, che in un’intervista realizzata da Elisabetta Piqué per il quotidiano La Nacion, invitava a non speculare sulla decisione finale del Pontefice.



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