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Amato, De Gennaro e Letta con l’ambasciatore Phillips al Csa. Pizzi c’era…

Per i numerosi presenti non ha portato con sé solo simpatia e affabilità, ma soprattutto la testimonianza di come Italia e Usa siano legati da un forte senso di cooperazione ed amicizia.

Si è conclusa con queste certezze la visita dell’ambasciatore degli Stati Uniti John Phillips al Centro Studi Americani di Roma, dove lunedì 27 febbraio è stato accolto dal “padrone di casa”, il presidente Giovanni De Gennaro.

L’ambasciatore Usa Phillips e De Gennaro al Centro Studi Americani. Le foto di Pizzi

Ad attendere l’inquilino di Villa Taverna una folta schiera di ospiti, tra i quali il precedente presidente dell’istituzione culturale, l’ex ministro Giuliano Amato, ringraziato dal presidente di Finmeccanica, ma anche, per citarne alcuni, il titolare della Pubblica amministrazione e della Semplificazione Gianpiero D’Alia, l’ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta e numerosi personaggi del mondo del giornalismo, della cultura, dell’impresa e dello spettacolo.

Un saluto, quello di De Gennaro, che ha ripercorso in breve la storia del Centro Studi Americani, situato al piano nobile di Palazzo Antici Mattei, uno degli esempi più prestigiosi della Roma seicentesca; una storia quasi centenaria che si è arricchita di una biblioteca con circa 80mila volumi e ha ospitato grandi personaggi della cultura statunitense da Leslie Fiedler a Philip Glass, del mondo dello spettacolo, come Meryl Streep, della politica e della diplomazia, diventando un autorevole riferimento culturale.

Avvertiamo l’esigenza – ha detto De Gennaro rivolgendosi all’ambasciatore Phillips – di dare continuità e vigore al dialogo fra le classi dirigenti dei nostri Paesi e questo perché, sia sul piano politico e istituzionale che su quello economico molteplici sono le aree di collaborazione ed ancora maggiori le opportunità di scambi e di crescita“.

Una crescita che per il presidente del Csa passa non solo dalla cultura, ma dal rinsaldare il ponte fra le due sponde dell’atlantico nelle molteplici sfide che Usa e Italia affrontano assieme: dal settore delle nuove tecnologie sia dal punto di vista delle imprese e delle start-up sia da quello degli impatti sulla politica, ai cambiamenti climatici e alla necessità di declinare i concetti di ricerca e innovazione in una chiave di sostenibilità energetica e ambientale.

Un appello raccolto e rilanciato dall’ambasciatore che ha portato i saluti del presidente Barack Obama (“un grande amante dell’Italia” che avrebbe scherzosamente, ma non troppo, confidato a Phillips di voler soggiornare per sei mesi nel nostro Paese dopo la fine del suo secondo mandato) e non ha mancato di sottolineare l’intensa collaborazione tra Roma e Washington, in particolare sui temi riguardanti la sicurezza internazionale. Oltre a ricordare come l’Italia sia la prima nazione non di lingua inglese per presenze di turisti e studenti americani.

L’America è più forte quando agiamo insieme ad altri Paesi tra cui l’Italia” ha rimarcato il diplomatico, spiegando come “la nostra sicurezza e la prosperità sono strettamente collegate“. Per questo, ha aggiunto, Italia e Usa devono continuare a collaborare nei molti teatri di crisi del mondo, ma anche “promuovere la comprensione reciproca attraverso l’istruzione e la diplomazia culturale“.

Come hanno testimoniato le recenti visite all’ambasciata americana di personaggi di primo piano come la direttrice del Wilson Center Jane Harman e l’editorialista del Washington Post David Ignatius, che hanno poi entrambi omaggiato il Centro Studi con la loro presenza.

Ma nonostante il solido pragmatismo, Phillips – importante avvocato negli Usa – ha tradito un po’ di emozione per le sue origini italiane (i suoi nonni, il cui cognome era Filippi, erano emigranti). Per non perdere il contatto con le sue radici, nel 2002 ha acquistato un borgo vicino Siena, Borgo Finocchieto, poi trasformato in un hotel di charme.
Un amore, quello per la Penisola, condiviso con sua moglie, la giornalista Linda Douglass, presente alla serata e che sul suo profilo Twitter si definisce “Italofila”.

E un primo check di questo nuova e positiva parentesi nei rapporti tra Usa e Italia si avrà il prossimo 27 marzo, quando il capo di Stato americano atterrerà a Roma per incontrare Papa Francesco, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e quello del Consiglio, Enrico Letta.

L’ambasciatore Usa Phillips e De Gennaro al Centro Studi Americani. Le foto di Pizzi

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