Leggere la versione in ‘inglese’ del libro scritto da Massimo D’Alema in occasione del congresso del PSE, “Non solo Euro”, edita da Italianieruopei, è esilarante. L’uso linguistico italiano è letteralmente trasposto in inglese. Il testo ripete le parafrasi italofone, l’intercalare e le forme idiomatiche della lingua ‘retorica’ italiana. Leggerlo risulta faticoso e se ne perde spesso il filo logico. Se non sbaglio in una recente trasmissione televisiva condotta da Lilli Gruber, l’autore ha persino detto che lo avrebbe scritto direttamente in inglese (sic!).
Ecco alcuni esempi, tra i tantissimi altri:
“Restoring strength and legitimacy to the European institutions”
“There is a type of misalignment between the decision making process and the political confrontation and public debate which should normally accompany any decision in a democratic system, making it understandable for all and building a consensus around it”
“The ‘politics of fear’ and the neoliberal thought”
“Rethinking economic policies and the architecture of governance”
“The financial system house of cards”
“Counting in the world”
“The end of the domination of the West and the ‘Asian century’”
“Europe still has a roles to play”
“A new reception policy”