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Regionali in Sardegna, le ambizioni di Ugo Cappellacci che spera in san Berlusconi

Domenica 16 febbraio si svolgeranno le votazioni per eleggere il nuovo presidente della regione Sardegna. A pochi giorni dalla chiusura della campagna elettorale, sono sei in candidati a contendersi la presidenza, ma solo tre hanno una vera possibilità e sono Ugo Cappellacci, presidente uscente del centrodestra, Francesco Pigliaru, candidato del centrosinistra, e Michela Murgia, candidata di Sardegna Possibile.

UNO SGUARDO AL PASSATO

Il governatore uscente Ugo Cappellacci si ripresenta agli elettori sardi dopo 5 anni di governo della regione. Nel 2009 l’avversario di Cappellacci era Renato Soru, presidente uscente del Pd e sfiduciato dal consiglio regionale a un mese dalla scadenza del mandato. La corsa al voto vide Cappellacci vincitore, anche grazie all’aiuto del suo sostenitore per eccellenza, Silvio Berlusconi, che sostenne il futuro presidente con varie visite in Sardegna.
Tra le iniziative del governatore Cappellacci si ricordano gli aiuti alla Saremar per la creazione della Flotta Sarda, un finanziamento regionale con cui contrastare l’inasprimento dei prezzi dei traghetti per la Sardegna tra 2011 e 2012. Gli aiuti furono poi ritenuti illegittimi dall’Ue. Flotta Sarda che è stata al centro di uno scontro tra lo stesso Cappellacci e il candidato del centrosinistra Pigliaru durante un incontro con Confindustria Sardegna: “Il giudizio l’ha dato l’Ue”, ha sostenuto Pigliaru, mentre la risposta di Cappellacci è stata: “Il caos dei trasporti nasce dalla vertenza entrate. E poi non era il mio predecessore (Renato Soru che appoggia ora Pigliaru) che voleva fare la flotta sarda con Sfirs?”.

PROGRAMMA DI GOVERNO

Zona Franca integrale, abrogazione delle province, approvazione del piano paesaggistico dei Sardi e green economy sono alcuni dei punti del programma di Ugo Cappellacci, che si presenta in coalizione con Forza Italia, Unione di Centro, Riformatori Sardi, Fratelli d’Italia, Partito sardo D’Azione, il movimento Zona Franca e l’Unione Democratica Sarda.
Nel sondaggio pubblicato dal quotidiano l’Unione Sarda a tre settimane dalle elezioni, il candidato di centrodestra era dato per vincitore al 38,8%, a soli tre punti da Pigliaru (PD)al 35,6% e seguiti dalla Sardegna Possibile di Michela Murgia al 20,1%. Nonostante le polemiche per i risultati del sondaggio, la rottura interna alla sinistra, con Pigliaru da una parte e Murgia dall’altra, potrebbe agevolare la vittoria di Cappellacci. Silvio Berlusconi tornerà il Sardegna il 14 febbraio per chiudere la campagna elettorale insieme a Ugo Cappellacci per un evento che si terrà all’Horse Country Ala Birdi, nel territorio di Arborea, vicino a Oristano.

Lo spot elettorale di Ugo Cappellacci

SCIVOLONI E POLEMICHE

Ha riempito le pagine dei giornali locali, e non solo, la barzelletta raccontata da Silvio Berlusconi durante l’incontro con gli elettori alla Fiera di Cagliari i primi di febbraio, che ha lasciato il candidato presidente di stucco (video in basso).
Mentre è stato radiofonico lo scontro in differita ai microfoni del programma “Un giorno da pecora” con la candidata di Sardegna Possibile, Michela Murgia. Dopo essere stato definito da Murgia lo Schettino della politica isolana, il presidente ha risposto, sempre ai microfoni di Un Giorno da pecora “Se io sono Schettino, la Murgia è la Costa Concordia. Come stazza ci siamo, affonderà di sicuro”. Non si è fatta attendere la reazione della scrittrice: “Cappellacci? Il suo è un mondo di pensieri un tanto al chilo. Per fortuna per la Sardegna abbiamo altri traguardi”. Le scuse di Cappellacci sono state rivolte dal presidente alla candidata Murgia prima di una tribuna elettorale trasmessa dalla Rai.
Non sono polemiche su battute più o meno opportune, invece, le rivelazioni riprese dal Fatto Quotidiano e denunciate dall’ex governatore Mauro Pili (oggi candidato alla presidenza con Forza Paris, Unidos e Soberania) sul lago di Furtei, la bomba ecologia al cianuro provocata dalla Sardinia gold mining, guidata dal 2001 al 2003 proprio da Cappellacci.

La barzelletta di Silvio Berlusconi

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