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Renzi, Berlusconi e il declino dell’Italia

Nessuno potrà mai convincermi che la cacciata di Enrico Letta dal governo ha seguito il naturale corso politico delle cose. Nè che l’incarico di formare il nuovo esecutivo, affidato al segretario del PD Renzi, di recente nomina, abbia tenuto nella considerazione dovuta i tradizionali protocolli. Le ambigue, pericolose, suggerite dichiarazioni(Romani e Brunetta)del tramontato Berlusconi all’uscita dal colloquio con il presidente incaricato, danno l’idea della mancanza di consapevolezza del difficile momento politico. Infatti, l’ex capo del governo di FI ha dichiarato e controdichiarato, lasciando chiaramente intendere che lui è in maggioranza ma non si può dire. I soliti giochini, come Ruby nipote di Mubarak. Le balle, le ambiguità, le doppiezze che sono state causa delle gravi difficoltà italiane continuano in modo spudorato. Gli assassini di ieri del nostro sistema politico oggi vorrebbero presentarsi come salvatori. Fateci il favore, godetevi vecchiaia, denari e amori e lasciate perdere la politica che non è pratica per cantastorie, guitti e improvvisatori. Manca del tutto la politica come arte nobile e libera. Una politica di governo orientata al Bene comune, e quindi a favore dei ceti deboli e medi, che sono i più esposti, e quelli che più hanno pagato e sofferto in questi anni per il prolungarsi di una crisi devastante. La storia della doppia maggioranza, una per governare e l’altra per fare le riforme, con l’attenzione per i provvedimenti più importanti per l’Italia danno sostanza ai comportamenti ambigui e poco trasparenti di Berlusconi e dei suoi. La dichiarazione sulla riforma elettorale è emblematica, quasi che fosse Forza Italia primo partito di governo: “A partire dalla legge elettorale che va approvata “secondo i tempi previsti”, e “non ci sono possibilità di cambiamenti, perché già è stata una discussione sofferta e già noi abbiamo aderito a delle richieste, per esempio sugli sbarramenti, che sono scesi a dei livelli che noi pensavamo non dovessero essere così bassi”. Così Berlusconi che si sente investito del ruolo di dominus,come se il Parlamento fosse un fastidioso orpello, per cui avvisa gli altri che non ci sono margini per modificare il patto scellerato scritto in compagnia di Renzi. Il provvedimento appena arriverà in aula alla Camera chiarirà al Berluska quanto inutile è il suo spauracchio. Non è da escludere che prima o poi l’asse Renzi-Berlusconi si manifesti in modo netto, creando confusione e scompiglio all’interno del PD e tra gli alleati ufficiali di governo, dando ragione ai tanti, che sin dal primo momento di questa crisi hanno vaticinato l’accordo sotto banco, oscuro, nefasto con l’uomo di Arcore.
Beppe Grillo oggi ha rinfacciato a muso duro a Renzi l’intesa sulla legge elettorale con il massone fiorentino Verdini, uomo di fiducia di Berlusconi.Ennesimo indizio della fase crepuscolare di un sistema politico sciagurato, che ha comportato solo smarrimento e timori tra i cittadini italiani.


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