“Ma chi ce lo fa fare?”, l’interrogativo di Renzi e renziani assortiti, riguardo all’ipotesi della sostituzione in corsa di Enrico Letta, senza passare per la legittimazione elettorale. Pochi giorni fa, questioni simili provocavano una risposta scissa: “A me conviene votare, ma all’Italia no”.
Facile evidenziare una decisa ricalibrazione del punto di vista, uno slittamento della preoccupazione, che esclude i destini nazionali e privilegia quelli personali, e che può lasciare perplessi. Bandire, una volta per tutte, ogni ipocrisia sarebbe necessario ed è, però, un compito terribilmente impegnativo, in Italia.
L’ottimo collettivo si realizza unicamente qualora, per circostanze fortunate, esso venga a coincidere con la soluzione che è ottimale per l’attore più potente: non ci sarebbe altro da aggiungere e ci risparmieremmo le pantomime più meschine.