Unirsi per non svanire? Potrebbe essere questa la chiave di lettura per decifrare le primarie che Fratelli d’Italia ha promosso in questo fine settimana. Un’occasione pubblica per coinvolgere i cittadini, per definire il leader e soprattutto fare una sorta di referendum sul piatto forte di quella destra balcanizzata che ancora non è riuscita a fare sintesi: il simbolo di An.
PRIMARIE
In occasione delle prime primarie nella storia del centrodestra (ecco il vademecum di come si vota) si potrà votare il Presidente Nazionale del Movimento (unica candidata è Giorgia Meloni) e i “grandi elettori”, cioè complessivamente 3150 delegati che avranno il compito, nel congresso nazionale previsto a Fiuggi per l’8 e 9 marzo 2014, di ratificare l’elezione del Presidente nazionale, la scelta del simbolo e l’elezione dei membri dell’Assemblea Nazionale del movimento. Per scegliere i propri grandi elettori si potranno esprimere fino a cinque preferenze tra i candidati nel territorio di appartenenza.
REFERENDUM
Dieci i quesiti posti: l’uscita dell’Italia dall’euro; impedire l’importazione di merci che fanno concorrenza sleale al Made in Italy; il blocco di flussi migratori fin quando il tasso di disoccupazione non sarà inferiore alla media europea; condonare le cartelle esattoriali per interessi, sanzioni e oneri sospendendo versamenti per famiglie e imprese in difficoltà; scaricare dalla dichiarazione dei redditi le spese fatturate; elezione diretta del Capo dello Stato; incentivare le famiglie numerose; vietare nuove sale giochi; pretendere le elezioni primarie per il leader del centrodestra; regolamentazione della prostituzione.
SIMBOLO E SONDAGGI
L’idea in verità era stata caldeggiata sin dallo scorso ottobre dal Movimentoxlalleanzanazionale, di Storace, Menia e Poli Bortone che, dopo seminari e incontri estivi (Mirabello, Orvieto, Atreju) sembrava potessero giungere a un accordo per un rassemblement della destra italiana, divisa in mille e più rivoli e con i soli Fratelli d’Italia di Meloni e Crosetto ad avere rappresentanza parlamentare. Ma proprio in quei giorni la burrascosa assemblea della Fondazione di An, diede inizio ad un momento di scontro, anche aspro, trai sodalizi un tempo, che forse oggi potrebbe registrare una ricomposizione proprio in occasione delle primarie. A fare da collante potrebbero essere proprio i numeri che vedrebbero un potenziale 8% a favore della destra riunita e non litigiosa se si attovagliasse una volta per tutte attorno al vecchio simbolo e magari svecchiando nomi e facce.
FRATELLI D’ITALIA
Oltre 700 gazebo in tutta Italia serviranno a mettere in pratica il primo esperimento di primarie a destra, con militanti e simpatizzanti impegnati anche a votare i grandi elettori in vista del congresso ed esprimersi sul programma. Ma i due giorni di strada targati Fdi serviranno soprattutto per sciogliere i nodi su leader simbolo. Una svolta la definiscono i rappresentanti di Fdi, dal momento che per la prima volta a destra andrà in scena uno strumento di coinvolgimento popolare che invece fino a questo momento era stato utilizzato solo nel campo del centrosinistra.
LOGHI
Otto i loghi di An presenti sulla scheda, da barrare a seconda del grado di preferenza. C’è quello più classico, con la fiamma e il simbolo di An nato a Fiuggi, con il bianco e l’azzurro a fare da colori dominanti. Le differenze sono nella grandezza dei simboli, in alcuni predomina il logo di Fdi, in altri la fiamma e così via. Ma a giocare un ruolo determinante non saranno né le sfumature cromatiche, né tantomeno il posizionamento di nomi e tricolori, bensì il programma politico, con sullo sfondo le elezioni europee del prossimo maggio, le più euroscettiche che la storia ricordi. I gazebo saranno aperti sabato 22 febbraio e domenica 23 febbraio dalle 9 alle 18 e potranno partecipare alla consultazione iscritti o semplici simpatizzanti, ma solo se sottoscriveranno un’ «adesione» ai valori di Fdi-An e verseranno due euro.
DIREZIONE UNITARIA?
Da lunedì 24 febbraio, fanno sapere fonti di Fdi, potrebbero ripartire quindi i contatti con il Movimento per Alleanza Nazionale guidato da Francesco Storace, Roberto Menia e Adriana Poli Bortone. L’obiettivo è un percorso comune alle europee per oltrepassare il 4%. Tra l’altro proprio in tema di alleanze oltreconfine, si segnala l’incontro a Parigi dell’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno con Marine Le Pen, presidente del Front National e con esponenti dell’Union pour un Movement Populaire.
RISPETTO PER LE PRIMARIE
Non inseguiamo correntismi, osserva il leader de La Destra Francesco Storace nel suo editoriale sul Giornale d’Italia, e sottolinea che da mesi si batte “affinché il simbolo di Alleanza nazionale torni a splendere sulle schede elettorali e non può essere certo una fondazione patrimoniale a decidere il futuro politico di una comunità che ha superato ben altri ostacoli per poter essere bloccata da una vecchia burocrazia politicante”. Parola d’ordine, quindi, “rispetto per le primarie” che Fratelli d’Italia ha deciso di convocare “oscurate dai media, ne parliamo noi, per fare un discorso chiaro: il nostro problema non è chi sarà il leader di un nuovo soggetto politico”. E aggiunge che se vi saranno le condizioni per aderire ad un progetto comune, “si sceglierà senza particolari angosce”, nella consapevolezza che “saranno le condizioni politiche a determinare il nostro contributo all’elaborazione dell’agenda politica”.
ULTIMA OCCASIONE
Potrebbe essere “l’ultima occasione per non far svanire la destra dal panorama politico”, evidenzia Roberto Menia, reggente di Fli alla vigilia delle primarie di Fdi. A Formiche.net confessa di essere amareggiato per le enormi difficoltà che in questi ultimi mesi si sono registrate dopo le aperture estive in occasione dei raduni di Mirabello e Atreju, passando per la kermesse di Orvieto. Ma oggi “se dalle primarie di Fdi uscisse un messaggio di apertura e non l’immagine di una cosa già fatta, allora anche questa potrebbe essere un’occasione, forse l’ultima, prima di veder svanire la destra”. E conclude: “L’idea comune di un’appartenenza mai sopita e di obiettivi percorribili nell’interesse di cittadini sull’orlo di una crisi di nervi, prima che economica, dovrebbe essere di monito per tutti: unire le energie, fare squadra come mai prima si è fatto e inseguire nuovamente un sogno”. Ma patto che “credibilità e serietà ne siano le pietre miliari”.
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