New York ospita la 48esima edizione del SuperBowl e lo fa creando un grande parco tematico tutto dedicato al “Dio” football americano, lo sport più popolare negli States, anche nel confronto con basket, baseball e hockey su ghiaccio. Il Super Bowl di stasera al MetLife Stadium, East Rutherford, New Jersey, sarà la finale NFL più costosa di sempre (70 milioni di dollari).
Secondo gli addetti ai lavori l’impatto economico dell’atto finale del campionato (l’attacco dei Broncos opposto alla super-difesa dei SeaHawks) sarà di oltre 600 milioni di dollari. Un passaggio da 30 secondi in uno dei momenti chiave costerà anche 4 milioni di dollari.
Sotto il profilo dell’audience tv è previsto un numero di contatti televisivi (solo negli USA) pari a 110 milioni di unità, per superare il tetto dei 300 milioni se si considera la platea presente davanti agli schermi in tutti e 5 i continenti.
Il Superbowl n. XLVII andrà in scena questa sera (saranno le 0.30 in Italia, diretta su Mediaset Italia Due e canali Fox) dal New Jersey. Il MetLife Stadium di East Rutherford, attuale casa dei New York Giants, è pronto ad accogliere la finale del campionato Nfl. Ma al di là di chi vincerà stasera (anche se i pronostici sono tutti per i “Broncos”) il Superbowl è un affare che muove centinaia di milioni di dollari e che vede nella pubblicità la leva dei ricavi più’ importante. Sono spot realizzati appositamente per questa serata dai grandi marchi statunitensi. Sono previsti per esempio la birra Bud, Audi, Bank Of America, le cuffie Beats, i cereali Cheerios, la Chevrolet. Tutti spot che avranno attori o testimonial popolari in tutta America.
Ha fatto scalpore quest’anno l’esclusione dello spot dell’israeliana SodaStream (affidatasi all’immagine dell’avvenente attrice di cinema Scarlett Johansson), marchio israeliano che, durante la finale NFL, voleva mostrare la sua superiorità rispetto ai “rivali” diretti Pepsi e Coca Cola. E’ stata bloccata perché l’attacco ai due colossi dei soft-drink, sempre presenti durante il SuperBowl era troppo diretto, per non dire imbarazzante.