Un tweet, una carta di credito, e la timeline cambia volto. A tracciare la strada di Twitter dallo sbarco in Borsa è stata l’attenzione ossessiva all’utile. E i tweet sponsorizzati sono stati poca cosa per le tasche della piattaforma di microblogging, grazie ai quali, secondo gli analisti, Twitter non potrebbe mai superare il mezzo miliardo di dollari di fatturato.
IL CAMMINO VERSO L’E-COMMERCE
E così in agosto l’amministratore delegato Dick Costolo ha assunto Nathan Hubbard, l’ex Ceo di Ticktmaster, sito di vendita di biglietti per concerti ed eventi, e ha fatto di lui il direttore commerciale dell’azienda. Una mossa, come aveva sottolineato il Financial Times nel darne l’annuncio, riconducibile alla volontà di sbarcare in Borsa.
Il debutto è avvenuto a Novembre e potrebbe aver spinto Costolo all’accordo che sta per concretizzarsi con la startup di attivazione di pagamenti su Web e mobile Stripe e al legame con la piattaforma statunitense di e-commerce Fancy.com. L’obiettivo finale sarebbe però racchiuso nel progetto denominato Twitter Commerce.
CHE COS’E’ TWITTER COMMERCE
Re/code – il sito lanciato recentemente da Walt Mossberg e Kara Swisher – ha scoperto alcuni documenti in una sezione pubblica del sito Fancy.com che svelerebbero una serie di particolari sul probabile lancio di Twitter nel settore del commercio online.
Secondo queste immagini all’interno della pagina Twitter si visualizzeranno alcune offerte commerciali e senza dover passare alla pagina del rivenditore sarà possibile completare anche il pagamento. Gli utenti potranno inoltre monitorare lo stato della spedizione e ricevere tutti gli aggiornamenti. Le offerte di Twitter Commerce scorreranno sia nella Timeline, come avviene per i post sponsorizzati, sia nelle raccomandazioni basate sugli interessi degli utenti.
I VANTAGGI PER TWITTER E IL TENTATIVO (FALLITO) DI FACEBOOK
Se il progetto dovesse concretizzarsi Twitter riuscirebbe a ottenere ghiotte informazioni da consegnare agli investitori. Cliccando sul link proposto, infatti, anche senza portare a termine l’acquisto, ogni utente contribuirà a delineare il proprio profilo di acquirente potenziale. La stessa idea era saltata in mente al fratello maggiore Facebook, che oggi festeggia dieci anni di vita. Il tentativo però fallì e il progetto venne accantonato.