Ultima chiamata per il rassemblement popolare e moderato alle Europee? Quando ormai mancano pochi giorni alla definizione delle liste elettorali per le elezioni del 25 maggio e mentre prende sempre più piede la consapevolezza che, unito il Centro popolare, avrebbe maggiori chanche di superare lo sbarramento del 4%, ecco che un appello unitario giunge dalla delegazione “Popolari Italiani per l’Europa “ del PPE a Bruxelles. E rivolgendosi alla sensibilità politica e alle responsabilità di Angelino Alfano, Lorenzo Cesa e Mario Mauro, li invita a definire in tempi rapidi le condizioni per la realizzazione di un lista unica dei Popolari Italiani alle elezioni europee del prossimo 25 maggio. Con all’orizzonte la prospettiva a lungo termine del PPE italiano.
UNITA’ DEI POPOLARI?
L’appello è firmato dagli eurodeputati Giuseppe Gargani e Potito Salatto, rispettivamente Presidente e Vice Presidente Vicario della Delegazione dei Popolari Italiani nel PPE a Bruxelles, che tentano un ultimo approccio a un mondo che invece rischia di presentarsi in ordine sparso alle urne e, come osservato dalle ultime rilevazioni di IPR marketing, solo il Ncd (dato al 4,1%) potrebbe sperare di eleggere un deputato, mentre rimarrebbero fuori i Popolari, oltre che Fratelli d’Italia e Lega Nord. Per cui Gargani e Salatto mettono l’accento sul fatto che si tratta di un’esigenza per l’intera politica italiana, quella di “unire i popolari che vogliono caratterizzare la loro cultura di riferimento, per contenere il populismo antieuropeo che alberga anche in Italia con pericolose derive antidemocratiche per le nostre istituzioni”.
PROSSIMO PARLAMENTO
La prospettiva non può che essere quella dell’antipopulismo, che potrebbe essere messa a dura prova viste le performance del Front National di Marie Le Pen che alle amministrative di domenica scorsa ha fatto numeri significativi, oltre che degli altri partito euroscettici, come Wilders in Olanda e Alba Dorata in Grecia, senza dimenticare il Movimento Cinque Stelle in Italia. Il Parlamento Europeo, ed in particolare il PPE, è il ragionamento di Gargani e Salatto, avranno bisogno di una forte rappresentanza italiana per realizzare quelle riforme istituzionali e strutturali della UE in grado di rilanciare la ripresa economica in tutto il Vecchio Continente e supportare la Presidenza italiana del secondo semestre 2014.
ALTERNATIVA L’OBLIO
Anche in considerazione del fatto che l’alternativa non presenta significativi vantaggi. Dall’altro lato della barricata infatti il Pd ha ormai scelto la propria collocazione europea con il Pse e Grillo punta a non scendere sotto il 20%, dato che è confermato dagli ultimi sondaggi. Per cui “lasciarsi sfuggire questa occasione, sarebbe un errore madornale ed incomprensibile per quell’elettorato che non vuole votare Berlusconi, né Renzi, né il PSE ed è lontano da Grillo e che attende con ansia un punto di riferimento e di rappresentanza politica adeguata”.
AVVICINAMENTO
In realtà la marcia di avvicinamento ad una nuova forma di coabitazione di matrice popolare e moderata aveva preso avvio la scorsa estate, quando l’associazione dei Popolari per l’Italia, guidata da Gargani e Salatto aveva iniziato a ragionare assieme ad ex compagni di viaggio e a futuri nuovi interpreti, come strutturare un nuovo polo non socialista e alternativo al Pd e a Grillo, ben prima che si consumasse la rottura tra Alfano e Berlusconi che in seguito diede i natali al Nuovo Centrodestra. Oggi un nuovo invito, targato Udc, PPE e quindi Popolari per l’Italia chiede al Ncd di guardare avanti per tentare di raccogliere qualcosa in più del minimo.
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