Lavorare di meno, lavorare tutti. O forse no, almeno per alcune professioni. Sì, perché in certi campi come il giornalismo, ad esempio, l’avvento delle nuove tecnologie ha scombussolato tutto, dalla iperconnessione all’annullamento dei tempi di “produzione”. E allora è facile cedere alle lusinghe dei traduttori automatici, com’è successo per l’Huffington Post Italia, scoperto a tradurre articoli di testate straniere con Google Translate. Ma forse non è casuale, dopo tutto di lavorare meno l’ha consigliato proprio Arianna Huffington.
TRADIMENTO AUTOMATICO
Click, visualizzazioni, condivisioni, le notizia che vanno per la maggiore, almeno in italia, riguardano il gossip. Così la notizia della separazione tra l’attrice Gwineth Paltrow e il cantante dei Coldpaly Chris Martin è stata riportata da tutte le principali testate italiane, compreso l’Huffington Post, diretto da Lucia Annunziata. Ma a leggere bene l’articolo si scopre inaspettatamente che, come ha sottolineato Paolo Attivissimo nel suo blog Il Disinformatico, è stato tradotto automaticamente con Google Translate. Si tratta di click, dunque, di arrivare prima di tutti.
ROBOT GIORNALISTI
Ne aveva parlato la blogger Patrizia Licata in un suo post su Formiche.net, i robot-giornalisti sono algoritmi che compilano parti di articoli in modo automatico, sostituendo parte del lavoro umano. Varie testate straniere iniziano a farne uso, e così pare che anche l’Huffington Post Italia se ne sia avvalso per tradurre automaticamente un articolo. Ma proprio questo caso mostra il divario tra il lavoro umano e quello delle macchine: il linguaggio, per quanto basato su regole prestabilite, è in continua evoluzione e così la traduzione non si può basare su un algoritmo: falsi amici, locuzioni idiomatiche e usi non convenzionali non possono essere percepiti nella traduzione automatica. Manca il fattore umano, dunque, che richiede, però, molto più tempo.
I CONSIGLI DI ARIANNA HUFFINGTON
Ha creato il quotidiano online più letto al mondo e l’ha esportato in più di 15 Paesi, tra cui l’Italia. Arianna Huffington sa cosa sia il successo ed è consapevole dei ritmi che la società impone per raggiungerlo. Una società costruita dagli uomini per gli uomini, in cui l donne sono escluse se non al costo della salute. Così bisogna rallentare il ritmo, consiglia Huffington alle donne ma non solo, e rendere il lavoro meno logorante per la salute. Avranno capito male all’HuffPost italiano, ridurre il lavoro non può voler dire abbassarne anche la qualità. O almeno si spera.