Ecco come l'Udc lavora per una Lista unitaria Popolare alle Europee con Alfano - Formiche.net Skip to main content

Ecco come l’Udc lavora per una Lista unitaria Popolare alle Europee con Alfano

“Nutro grande fiducia nella possibilità, entro la prossima settimana, di allargare l’alleanza tra UDC e Popolari per l’Italia al Nuovo Centro-destra. Non vi è nulla di certo ma ho ricevuto riscontri positivi dal partito di Angelino Alfano”. È la novità emersa al termine del Consiglio nazionale dell’Unione di Centro e annunciata dal segretario Udc, Lorenzo Cesa, tra le personalità più attive nel coinvolgere la formazione guidata dal vice-premier nella lista popolare creata con il gruppo capeggiato da Mario Mauro in vista del voto per il Parlamento europeo.

LE SFIDE DELLA LISTA POPOLARE

Un patto che aspira a superare i confini del puro cartello elettorale per trasformarsi nel nucleo promotore di una grande casa moderata e conservatrice, fortemente ancorata al PPE e competitiva con la Forza Italia nettamente ostile alle politiche di austerità, al Fiscal Compact, alla Ue a trazione germanica.

LE OSCILLAZIONI DEGLI ALFANIANI

È in questa complessa prospettiva che autorevoli esponenti del NCD stanno valutando se aderire alla lista popolare o tentare la sfida solitaria per oltrepassare la soglia del 4 per cento e misurare il proprio consenso pur tenendo presente l’approdo finale in un comune contenitore.

IL RILANCIO DELL’UDC

È per rompere tali incertezze e imprimere un’accelerazione verso il percorso condiviso che il segretario dell’UDC rivolge un nuovo appassionato appello al Nuovo Centro-destra, “poiché il lavoro di ricongiunzione di tutti i popolari italiani non è completato”. Un’esortazione accorata, pronunciata tra gli applausi dell’assemblea, a “non perdere un grande occasione per realizzare l’obiettivo comune di una grande casa di moderati che non vogliono affrontare avventure populiste e non accetteranno mai di nascondersi sotto il tetto del Partito socialista europeo”.

Parole riprese e sviluppate dal parlamentare Giuseppe De Mita, il quale invita ad “archiviare le ambiguità del passato per aggregare le forze popolari, competitive con i progressisti e lontane ani luce dalle derive populiste e dal berlusconismo”. Ancor più esplicito nei confronti del titolare dell’Interno è il senatore Antonio De Poli: “Alfano carpe diem”.

LE PRIME RISPOSTE POSITIVE DAL NUOVO CENTRODESTRA

Appelli, richiami ed esortazioni a un comune senso di responsabilità mescolato al coraggio di una grande scommessa sembrano fare breccia nel Nuovo Centro-destra. La reazione più rilevante giunge da Fabrizio Cicchitto, che ritiene essenziale cogliere l’opportunità di “aggregare tutti i moderati, i riformatori di centrodestra alternativi alla sinistra, distinti da Forza Italia e dalle sue molteplici derive”. Ma altrettanto fondamentale, precisa l’ex esponente socialista, è un altro elemento: “L’operazione deve essere rivolta più al futuro che al passato e quindi contenere forti elementi innovativi”.

Al “Carpe diem” lanciato da De Poli risponde positivamente la presidente del NCD a Montecitorio Nunzia De Girolamo, già ministro nel governo Letta, che apprezza “l’invito a lavorare insieme scevro da toni ultimativi”. E conferma l’esistenza di un ampio margine di dialogo tra Nuovo Centro-destra e UDC per costruire un contenitore nuovo e ambizioso dei moderati e dei riformatori, in grado di raccogliere coloro che si riconoscono negli ideali di solidarietà, equità, sviluppo, buon senso e restano alternativi alle posizioni della sinistra più intransigente”. Anche per lei lo sguardo deve volgersi verso il domani, per non ripetere gli errori del passato: “Altrimenti non avrebbe significato pensare un progetto unitario”.

L’OTTIMISMO DI CESA

Aperture che vengono salutate con favore da Lorenzo Cesa, il quale preannuncia alla platea dei consiglieri UDC di aver ricevuto numerosi riscontri e adesioni nel partito guidato dal vice-premier. E sceglie di sbilanciarsi per preannunciare “entro la prossima settimana la creazione di una lista elettorale comune con NCD e Popolari per l’Italia”. Adesso spetta esclusivamente ad Angelino Alfano rompere ogni tentennamento e formalizzare l’allargamento dell’alleanza.

LA NOVITA’ INTERNA ALL’UDC

Un’avventura, quella per il rinnovo dell’Assemblea di Strasburgo, a cui l’Unione di Centro vuole partecipare con la forza e l’entusiasmo di una ritrovata armonia. Perché sono tuttora vive le ferite per la battaglia vibrante, a viso aperto, drammatica e risolta sul filo di lana, che ha visto Lorenzo Cesa e Giampiero D’Alia contendersi la guida del partito nel recente Congresso di Roma. Fase conflittuale che il segretario ha voluto archiviare proponendo l’ex ministro per la Pubblica amministrazione presidente del Consiglio nazionale, nel quale entrano 25 under 35 e 25 donne.

Designazione accolta per acclamazione dalla platea, così come unanime è stato il consenso sul nome di Salvatore Ruggeri per il ruolo di tesoriere. La frattura e gli strascichi polemici congressuali appaiono, per ora, superati. D’Alia preannuncia grande impegno per l’unità del partito e per creare commissioni di lavoro con un’ampia partecipazione di aderenti e militanti. Ma per costruire nel nostro paese un forte partito popolare europeo, è la sua convinzione critica rivolta al PPE, è necessario cambiare questa UE: “Perché il rigore senza sviluppo produce disuguaglianze e populismo”.


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