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La luna di miele tra Usa e Papa Francesco è finita?

Scriveva in un tweet lo storico di scuola Concilio Vaticano II Massimo Faggioli, italiano trapiantato negli Stati Uniti, che la luna di miele tra Papa Francesco e il “cattolicesimo liberal-radical americano” pare essere finita. Inevitabile, si dirà. Dopo un anno era prevedibile che il Pontefice iniziasse a scontentare qualcuno. Paradossalmente, la fine della luna di miele sarebbe dovuta all’ultima intervista concessa da Francesco a un giornale. Mercoledì scorso, infatti, il Corriere della Sera pubblicava con il dovuto risalto un lungo colloquio con Bergoglio, in cui quest’ultimo non eludeva nessuno dei problemi che attanagliano oggi il Vaticano e più in generale la chiesa cattolica.

“NESSUNO HA FATTO PIU’ DELLA CHIESA PER COMBATTERE GLI ABUSI”

Il passaggio più contestato in America è quello relativo al “delicato tema degli abusi sui minori”, come l’ha definito Ferruccio de Bortoli nella domanda rivolta a Francesco. Il Papa ha risposto così: “Voglio dire due cose. I casi di abusi sono tremendi perché lasciano ferite profondissime. Benedetto XVI è stato molto coraggioso e ha aperto una strada. La Chiesa su questa strada ha fatto tanto. Forse più di tutti. Le statistiche sul fenomeno della violenza dei bambini sono impressionanti, ma mostrano anche con chiarezza che la grande maggioranza degli abusi avviene in ambiente familiare e di vicinato. La Chiesa cattolica è forse l’unica istituzione pubblica ad essersi mossa con trasparenza e responsabilità. Nessun altro ha fatto di più. Eppure la Chiesa è la sola ad essere attaccata”.

L’EDITORIALE DEL NATIONAL CATHOLIC REPORTER

Apriti cielo. L’autorevole National Catholic Reporter, di orientamento liberal e dunque non certo schierato sulle posizioni maggioritarie dell’episcopato americano, ha pubblicato un editoriale firmato dall’intero comitato redazionale in cui si biasima quanto detto dal Pontefice.  La premessa è dolce, “siamo toccati dal suo approccio molto umano e pastorale alle questioni difficili della vita, per la profonda compassione che non esita a mostrare”, ma sui contenuti delle dichiarazioni c’è più di una perplessità.

“LA CHIESA PER ANNI HA NASCOSTO CRIMINI E PECCATI”, DICE IL NCR

“In una recente risposta a una domanda, ha riconosciuto che la violenza dell’abuso è terribile perché lascia ferite profonde”, che “la grande maggioranza degli abusi si verificano in ambiente familiare e di vicinato, che “la chiesa cattolica è forse la sola istituzione pubblica ad aver agito con trasparenza e responsabilità. Tuttavia, la chiesa è la sola a essere attaccata”. A giudizio del National Catholic Reporter, “queste dichiarazioni contengono una certa verità, ma nascondono anche le verità più difficili che sono state nascoste”. Ed ecco l’attacco più duro: “L’altro lato di questa verità, Santità, è che nessun’altra istituzione sulla terra aveva i mezzi o la volontà di nascondere per così tanto tempo questo crimine e peccato. La realtà è che, benché i casi  di abuso di minori siano orribili, lo scandalo più grande e persistente è l’alto numero di vescovi e di cardinali che hanno nascosto il peccato, pagato le vittime con enormi somme di denaro per mantenere il silenzio e hanno anche rifiutato di avvertire i loro confratelli vescovi e preti dei problemi potenziali quando trasferivano preti in difficoltà”, si legge nella traduzione realizzata da Finesettimana.org.

“LA CHIESA COMBATTE GLI ABUSI SOLO GRAZIE ALLA PRESSIONE PUBBLICA”

Il Papa dice che nessuno ha fatto più della chiesa nel combattere gli abusi? E il NCR risponde che “per decenni i dirigenti della chiesa hanno negato che ci fosse un problema, hanno mentito sul numero delle persone implicate e combattuto la divulgazione della dimensione del problema”. E “nessuno di loro fino a oggi è stato ritenuto responsabile”. Insomma, “se ora la chiesa fa più di ogni altra istituzione per proteggere i minori, è solo a causa dell’enorme pressione pubblica provocata dalle vittime e da altri in seno alla chiesa, che esigono la verità”.

“FRANCESCO INCONTRI LE VITTIME DEI PEDOFILI”

A parte che non si comprende cosa avrebbe dovuto dire di più Francesco in un’intervista che ripercorreva un anno di pontificato e che dunque non era “a tema”, NCR cita a modello Benedetto XVI, che il Papa regnante ha definito “coraggioso”. Secondo la lettera-editoriale datata 6 marzo e apparsa sul portale statunitense: “Benedetto ha trovato questo coraggio dopo essersi trovato di fronte a quello che ha chiamato la sporcizia della chiesa, leggendo ogni settimana le schede dei preti colpevoli di abuso i cui casi gli sono stati presentati quando era prefetto della congregazione per la Dottrina della fede. Come Papa, Benedetto ha incontrato personalmente le vittime di abuso sessuale del clero. Ha ascoltato le loro storie e conosciuto il loro dolore”. Ecco perché, secondo il comitato redazionale del National Catholic Reporter, Francesco dovrebbe “incontrare le vittime di abuso sessuale del clero”. Cosa che Francesco non ha mai negato di voler fare.

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