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Tutti i progetti (non solo brasiliani) di Oto Melara

Attiva nel settore difesa del gruppo Finmeccanica, Oto Melara ha chiara la sua strategia di crescita, a cominciare dal target finanziario: 500 milioni di euro di ricavi annui, ovvero il 20% in più circa sui volumi attuali, da realizzarsi a partire dal 2018. Una bella sfida per l’azienda, che nel  2013 ha realizzato ricavi per circa 395 milioni di euro ed ordini per 442, il 42% circa dei quali proveniente dall’estero.

I PROGETTI

In crescita dal 2001, Oto Melara punta adesso su prodotti nuovi “a cui gli altri non hanno pensato” e più efficienti rispetto a quelli della concorrenza “sempre più agguerrita”, fanno sapere in Oto, per imporsi così in un mercato, che secondo l’azienda è destinato ad una consistente ripresa nel giro dei prossimi 10 anni.

CAMBIANO LE AREE DI MERCATO

“Siamo fiduciosi – ha spiegato Roberto Cortesi, amministratore delegato Oto Melara –  che il mercato della difesa crescerà nei prossimi anni, soprattutto su mercati diversi da quelli tradizionali. In questo momento ci sono diverse aree in fermento, dove vogliamo essere presenti e per questo siamo pronti anche a dare vita a joint venture o ad alleanze di altro tipo per condividere con altri la produzione”. “Cerchiamo di anticipare le esigenze dei clienti, che sempre più spesso richiedono trasferimento di tecnologia”. “Siamo piccoli, dobbiamo crescere ancora e ci stiamo guardando attorno. Siamo ben posizionati per questa eventualità, purchè si arrivi ad accordi con altre realtà di nicchia come la nostra, in grado di esprimere come noi prodotti di eccellenza”. “Oto Melara – ha spiegato Cortesi – è un’azienda importante per Finmeccanica ed anche per il Paese, in quanto capace di esprimere capacità uniche”.

IL BRASILE NEL MIRINO

“La chiave del nostro successo è da sempre l’eccellenza tecnologica”, ha sottolineato Cortesi. “In questi anni siamo migliorati e siamo ben posizionati per acquisire ulteriore attività”. Uno dei mercati a cui l’azienda sta puntando molto in questo momento è il Brasile, Paese dove si sta perseguendo la creazione di una joint venture per partecipare a due importanti programmi, uno navale ed uno terrestre. Altri mercati interessanti per Oto Melara sono poi i Paesi Bric, Cina esclusa, Russia, India, Polonia, Turchia, Indonesia, Singapore e Abu Dhabi. “Da questi Paesi ci aspettiamo grandi numeri”, ha detto Cortesi.

PORTAFOGLIO IN ESPANSIONE

La presenza all’estero sarà aumentata con prodotti di nicchia, mentre nel mercato domestico l’azienda fa sapere di voler continuare ad essere un “riferimento per le Forze Armate, grazie soprattuto allo sviluppo congiunto di futuri sistemi”. Anche consolidare la leadership attualmente detenuta in alcuni segmenti di mercato come il medio calibro e conquistarla in altri come il piccolo, è uno degli obiettivi di Oto Melara, che ha indicato nelle munizioni guidate una delle scommesse per il futuro, insieme all’aumento dell’attività sul settore terrestre. Oto Melara ha un portafoglio ordini composto al 55% circa da sistemi terrestri e robotica, al 40% da sistemi navali e lanciatori e al 5% circa dal settore aeronautico, che comprende torrette per elicotteri, sistemi a guida GPS e laser e cannoni a tiro rapido.

ANCHE GLI UNMANNED NEL FUTURO DELL’AZIENDA

Per quanto riguarda infine i sistemi unmanned, settore a cui tutti gli operatori della difesa si stanno ormai rivolgendo, anche Oto Melara ha dichiarato di volersi ritagliare un proprio spazio all’interno del gruppo Finmeccanica. “Non vedo Oto Melara come realizzatore di sistemi unmanned a 360°, ma possono esserci delle evoluzioni dove avere un ruolo attivo”. Fa sapere l’ad. L’azienda ha già sviluppato mini UAV (Unmanned Aerial Vehicles) e UGV (Unmanned Ground Vehicles) esploranti, già in dotazione con l’Esercito italiano, a cui si aggiunge un prodotto navale attualmente allo studio, il “Sea Watch Dog”, che potrebbe trovare impiego in futuro in missioni antipirateria.


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