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E’ il Canada al centro della sperimentazione mondiale dei droni

Il Canada accelera sui sistemi unmanned. Lo scorso 27 febbraio ad Alma, in Quebec, si è tenuta l’inaugurazione del rinnovato Unmanned Aerial Systems Centre of Excellence (Uasce) e contemporaneamente si è sottoscritto un accordo multinazionale che ha dato vita al primo consorzio internazionale per supportare l’integrazione delle piattaforme unmanned civili e commerciali in spazi aerei non-segregati.

IL RUOLO DELL’ITALIA

Erano presenti alla cerimonia rappresentanti di Italia, Francia, Israele, Stati Uniti, Regno Unito e Stati Uniti, ovvero tutti i principali Paesi con all’attivo importanti programmi riguardanti sistemi unmanned, sia civili che militari. Costato circa 3,8 milioni di dollari – 2,5 dei quali stanziati dal governo federale canadese, nell’ambito di un programma di sviluppo per lo Stato del Quebec – il centro dispone di una pista di 1.520 metri, adiacente alla base dell’aeronautica di Bagotville e sarà utilizzato per sperimentare questo tipo di velivoli.

LE ATTIVITA’ DEL CENTRO

L’Uasce supporterà le attività di sperimentazione su velivoli unmanned fino alla classe MALE (Medium Altitude-Long Endurance), come il Diamond Aircraft DA42 “Dominator”, aereo civile trasformato in unmanned dagli israeliani e attualmente utilizzato per attività di test dalla società canadese CAE, leader mondiale nei dispositivi di simulazione.

CHI PARTECIPA

Il consorzio creato nei giorni scorsi in Canada, il primo di questo tipo a carattere internazionale, ha visto l’adesione di alcuni siti per la sperimentazione dei droni, come il Cesa di Bordeaux, il britannico National Aeronautical Centre e l’università dell’Oklaoma. “Altri centri ci raggiungeranno presto”, ha detto un responsabile del centro canadese dopo l’inaugurazione del sito. Obiettivo principale dell’accordo? Sostenere l’industria nella sperimentazione e condividere tutte le informazioni disponibili per stabilire procedure comuni, al fine di favorire l’integrazione degli UAS (unmanned aerial systems) nello spazio aereo.

L’ESPERIENZA ITALIANA

La partecipazione all’evento di rappresentanti italiani potrebbe far presagire un possibile contributo italiano alla nuova entità, anche alla luce delle competenze acquisite sul fronte unmanned dal nostro Paese, sia nella certificazione sia nell’impiego operativo. L’Italia ha in Europa un ruolo ampiamente riconosciuto in questo settore, specie sul fronte regolatorio. Nel campo della difesa, ad esempio, è stata delegata dagli Stati Uniti alla certificazione del nuovo sistema di sorveglianza alleato AGS – il cui centro di comando e controllo sorgerà a Sigonella – basato sui velivoli a pilotaggio remoto RQ-4 “Global Hawk”.

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