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“Mi richiama talvolta la tua voce”: ricordando Ilaria Alpi

Scriveva Brecht “che chi non conosce la verità è solo uno sciocco. Ma chi, conoscendola la chiama bugia, è un malfattore”. A vent’anni dall’assassinio a Mogadiscio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, inviati del Tg3, intenti a indagare su loschi traffici internazionali, non si può non fermarsi e pesare sulla bilancia del buon senso concetti vitali come verità e informazione. Due pilastri che in una società sempre più liquida e quindi lontana anni luce da basi solide e quantificabli, è alla spasmodica ricerca di approdi e fari che semplicemente non riesce più a vedere.

“Un’esecuzione”, la epitetò nelle prime ore Giorgio Alpi, padre della giornalista, aggiungendo che una delle ultime cose fatte dalla sua Ilaria prima di spirare era di aver intervistato il sultano di Bosaso. Una Commissione parlamentare d’inchiesta ha tentato dieci anni fa di fare luce sulla morte di Ilaria e Miran, ma al di là di istituzioni che spesso deludono e impianti strutturali che faticano a dare risposte alle domande dei cittadini, ecco che è l’arte ad andare in soccorso di burocrati spenti e cuori tristi. Una mostra fotografica di Paola Gennari Santori si sforza di raccontare un’altra Ilaria Alpi: non solo l’inchiestista tenace e professionale, ma la donna, dalla sua prima giovinezza alla tragica uccisione.

Il Maxxi Corner di Roma dal prossimo 20 marzo ospiterà la kermesse “Mi richiama talvolta la tua voce”, con il patrocinio della Regione Lazio e del Comune di Roma, che rientra nell’ambito della programmazione delle attività dell’Associazione Ilaria Alpi. Come era Ilaria, cosa amava? Com’è nata la passione per il mondo arabo e per l’Africa, e l’interesse per la realtà drammatica di luoghi come l’Egitto e la Somalia? Come svolgeva il suo lavoro? Quanto e come interferiva con la sua vita privata? Eco che quindici scatti fanno luce su una dimensione privata a personale, accompagnate dalle parole di personalità del mondo della cultura, dello spettacolo e del giornalismo vicine a Ilaria Alpi, come Giovanna Botteri, Dario Fo, Marcello Fois, Paolo Fresu, Carlo Lucarelli, Dacia Maraini, Margareth Mazzantini, Valeria Parrella.

Un modo originale, artistico ed emozionale, per non smarrire questo anniversario in un oceano di retorica e (nuove) amare promesse di verità.

Twitter@FDepalo



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