“Io non ho capito, ma questi come si preparano?”. “Ma i testi chi li scrive?”. Domande sussurrate dal pubblico in sala, in attesa di vedere come andrà lo spettacolo.
Si incontrano sul palco per la prima volta, il giorno stesso dello spettacolo, i protagonisti della serie “Incontri con la storia – colpevle o innocente” a cura di Elisa Greco e in scena al Teatro Parioli di Roma.
La terza e ultima serata ha visto come protagonista Tony Blair, il leader laburista della terza via, a suo tempo contestato e applaudito per le sue scelte non sempre semplici.
(GUARDA TUTTE LE FOTO DEL PROCESSO A TONY BLAIR FIRMATE UMBERTO PIZZI)
UN CONCEPT PER GLI SPETTACOLI
“Ha mai visto un processo di cui abbiano fatto le prove?”. Con questa domanda Elisa Greco, curatrice degli spettacoli “Incontri con la storia”, risponde alle domande abbozzate dagli spettatori in sala. I protagonisti preparano arringhe, domande e, come in un vero processo, cercano di far vincere la loro causa.
Per il terzo appuntamento l’imputato è Tony Blair, interpretato dall’ex ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni. La scelta dei personaggi non è stata casuale ma quasi automatica: “La trilogia inglese è venuta naturale – spiega Elisa Greco – si è scelta e collegata da sola e ha consentito di dare l’idea del percorso, non qualcosa di sparso o occasionale”.
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PROTAGONISTI E RUOLI
Non sono casuali neanche i protagonisti: a presiedere il collegio giudicante un entusiasta Enzo Bianco, sindaco di Catania ed ex ministro dell’Interno, che –dietro le quinte – confessa di essere un grande estimatore di Tony Blair: “Non sono esattamente imparziale – dice – ma ognuno ha le sue simpatie. Io do un giudizio storico, il giudizio sui capi d’accusa spetterà alla giuria”.
Stefano Dambruoso ammette, invece, di essere sempre in ansia prima di uscire sul palco. Lui, che veste i panni dell’accusa, è stato presente anche agli altri due processi, a Winston Churchill e a Margaret Thatcher, ma non nasconde di temere il pubblico come la prima sera.
Anche il protagonista Paolo Gentiloni, nei panni di Tony Blair, non nega il suo apprezzamento nei confronti dell’ex premier inglese. Concentrato e di poche parole, si è preparato rileggendo l’autobiografia del leader di “appena” 700 pagine, mentre Irene Tinagli, che ha vestito i panni della moglie di Blair, Cherie, ha confessato: “Io non l’ho mai visto, un processo!”.
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ACCUSE E SVOLGIMENTO DEL PROCESSO
Quali accuse sono state rivolte a Tony Blair? Di aver tradito gli ideali laburisti, di aver ingannato il popolo inglese con promesse non mantenute e, soprattutto, di aver complottato con gli Stati Uniti e di aver manipolato i documenti dei servizi segreti per permettere e legittimare l’attacco americano in Iraq. E proprio il 20 marzo di 11 anni fa scoppiava il secondo conflitto del Golfo di cui ancora oggi si discute. Il dibattimento è stato appassionato e appassionante, note storiche e personali hanno accompagnato i protagonisti e il pubblico in sala, con parallelismi renziani (giovane età del premier, la proposta di una nuova via per la sinistra, quelle di Renzi saranno davvero le scelte giuste?) e berlusconiani nella richiesta della pena: i servizi sociali.
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ASSOLTO O CONDANNATO?
La conclusione, quindi, non è stata sorprendente: assoluzione per Tony Blair, sia dl pubblico che dalla corte. Meritata vittoria per l’appassionato Alessandro De Nicola che ha difeso l’operato di Blair senza lasciare niente al caso. Così, anche il pubblico ministero Dambruoso ha dovuto ammettere la sua difficoltà nel trovare capi d’accusa per reati e non per scelte politiche. Quelle non sono condannabili da un tribunale, mentre i reati sì.
Fondamentale per l’assoluzione del leader laburista l’appoggio della moglie Cherie-Tinagli. La corte preseduta da Enzo Bianco ha decretato l’assoluzione di Tony Blair mostrando che è possibile giudicare scelte politiche non così lontane nel tempo. La storia ha dato il suo verdetto, dunque, almeno al Teatro Parioli. E aspettando i prossimi “processi”, si può fare un po’ di pratica con gli spunti non troppo confortanti che offre l’attualità.
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