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La settimana di Papa Francesco tra Spagna, Francia e il ritiro ad Ariccia

Ancora economia in primo piano, dalle parti del Vaticano. Procedono le riforme finanziarie volte a rendere sempre più trasparente la struttura amministrativa ed economica della Santa Sede.

ABRIL Y CASTELLÓ PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE CARDINALIZIA SULLO IOR

Martedì scorso, il cardinale Santos Abril y Castelló, arciprete di Santa Maria Maggiore, è stato eletto presidente della commissione cardinalizia di vigilanza sullo Ior. A scegliere il prelato spagnolo sono stati gli altri quattro porporati nominati lo scorso gennaio dal Papa: Thomas Collins (arcivescovo di Toronto), Pietro Parolin (segretario di stato), Christoph Schoenborn (arcivescovo di Vienna) e Jean-Louis Tauran (presidente del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso e unico a essere confermato rispetto alle nomine firmate da Benedetto XVI un anno fa.

IL PAPA NOMINA MARX COORDINATORE DEL CONSIGLIO PER L’ECONOMIA

Sabato, poi, è stato composto il Consiglio per l’Economia, organismo che “avrà una propria struttura d’indirizzo” e che di fatto sostituisce il vecchio “Consiglio dei Quindici”, che ha cessato d’esistere. Le relazioni tra il Consiglio per l’Economia e la neonata Segreteria per l’Economia (presieduta dal prefetto George Pell), “saranno definite dagli statuti”, ha precisato il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi. A coordinare l’attività del Consiglio sarà il cardinale Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco e Frisinga. Accanto a lui, sette porporati – Cipriani Thorne, DiNardo, Fox Napier, Ricard, Rivera Carrera, Tong Hon e Vallini – e sette laici di varia nazionalità, tra cui il maltese Joseph Zahra, presidente della Commissione pontificia referente sui dicasteri economici della Santa Sede.

L’INTERVISTA DI FRANCESCO AL CORRIERE DELLA SERA

Ma è stata anche la settimana dell’intervista concessa da Papa Francesco al Corriere della Sera, pubblicata mercoledì scorso. Il Pontefice si è soffermato su tutti i temi “più caldi” in agenda: dalla bioetica, alla lotta della chiesa contro gli abusi sui minori, dalla Humanae Vitae alle prospettive dei prossimi due Sinodi sulla famiglia. Particolarmente rilevante quanto detto a proposito del rapporto con Benedetto XVI: “Il Papa emerito non è una statua in un museo. È una istituzione. Non eravamo abituati. Sessanta o settant’anni fa, il vescovo emerito non esisteva. Venne dopo il Concilio. Oggi è un’istituzione. La stessa cosa deve accadere per il Papa emerito”, ha spiegato Francesco. “Benedetto – ha aggiunto – è il primo e forse ce ne saranno altri. Non lo sappiamo. Lui è discreto, umile, non vuole disturbare. Ne abbiamo parlato e abbiamo deciso insieme che sarebbe stato meglio che vedesse gente, uscisse e partecipasse alla vita della Chiesa. Una volta è venuto qui per la benedizione della statua di San Michele Arcangelo, poi a pranzo a Santa Marta e, dopo Natale, gli ho rivolto l’invito a partecipare al Concistoro e lui ha accettato. La sua saggezza è un dono di Dio”.

VESCOVI AL VOTO IN SPAGNA E GERMANIA

Quella entrante sarà una settimana importante per almeno due episcopati europei, chiamati a eleggere i nuovi vertici. Entro mercoledì si conosceranno i nuovi presidenti dei vescovi di Spagna e Germania. Lasciano dopo due mandati, infatti, i cardinali Antonio Maria Rouco Varela e Robert Zollitsch. Particolarmente rilevante e attesa è la scelta del successore di quest’ultimo, anche per comprendere meglio l’orientamento in vista del Sinodo.

FRANCESCO E CURIA IN RITIRO AD ARICCIA

E da questo pomeriggio, il Papa e la curia romana si trasferiranno ad Ariccia per gli esercizi spirituali della Quaresima. La location scelta è la casa del Divin Maestro. A tenere le meditazioni sarà mons. Angelo De Donatis, parroco a San Marco evangelista al Campidoglio. Il ritorno in Vaticano è previsto per venerdì mattina. Sospese, come da consuetudine, tutte le udienze.

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