Come temevano i Paesi baltici, che pochi giorni fa avevano invocato una maggiore presenza della Nato nella regione, gli scontri in Ucraina si sono spostati nella regioni orientali della nazione.
LA TENSIONE SALE
Da giorni proseguono occupazioni e manifestazioni e la tensione sale, ora dopo ora. Nella serata di sabato – riportano le agenzie – è scoppiata una sparatoria a Kramatorsk, importante centro industriale nella regione di Donestk e città russofona, tra manifestanti e polizia, un’operazione antiterrorismo lanciata dalle forze di governo pro-europee di Kiev contro gli insorti armati filo-russi che vorrebbero una secessione sulla scorta di quanto avvenuto in Crimea.
LA RISPOSTA DEL CREMLINO
Mosca ha però ammonito l’uso della forza da parte dell’Ucraina, sostenendo che rischia di far saltare gli sforzi per una soluzione diplomatica della crisi, compresa la riunione prevista il 17 aprile a Ginevra tra Usa-Russia-Ue-Ucraina.
LA DENUNCIA DI KIEV
Per tutta risposta, eri sera il ministro degli Interni ucraino Arsen Avakov aveva denunciato una “aggressione” russa, dopo la serie di attacchi ad edifici delle forze di sicurezza nella città russofona dell’Ucraina orientale, al confine con la Russia. Mentre sempre ieri sera il Consiglio di Sicurezza ucraino si è riunito per più di tre ore, in seguito agli attacchi nell’est, ma nessuna decisione è stata ufficialmente annunciata al termine dell’incontro.
GLI SCONTRI TRA USA E RUSSIA
Nel frattempo il confronto diplomatico con gli Usa prosegue. Il segretario di Stato Usa John Kerry ha colloquiato al telefono con il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov e lo ha avvertito che se la Russia non prenderà “misure per ridurre la tensione nell’Ucraina orientale e non ritirerà le sue truppe dal confine” dovrà affrontare “ulteriori conseguenze”.
L’APPELLO DELL’ONU
Anche il segretario generale dell’Onu, Ban Ki Moon ha lanciato un appello a tutti i protagonisti della crisi ucraina a “usare la massima moderazione” e a dialogare per abbassare la tensione. Dicendosi “molto preoccupato” di fronte ai “rischi crescenti di scontri violenti”, Ban Ki Moon ha invitato “tutte le parti coinvolte ad adoperarsi per abbassare la tensione e rispettare la legge”, come si legge in una nota delle Nazioni Unite rilanciata da Reuters. Ban ribadisce la “richiesta di intraprendere un dialogo costruttivo per abbassare la tensione e ridurre le divergenze”. “Le Nazioni unite – conclude la nota – sono pronte a sostenere una soluzione pacifica della crisi attuale in Ucraina”.