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Ecco il nuovo radar che vede in 3D

Grazie a un nuovo sistema radar multifrequenza sarà possibile acquisire informazioni dettagliate in 3D anche nel sottosuolo e su aree estese.
Il sistema, di proprietà dell’Agenzia spaziale italiana (Asi), è stato realizzato dal Consorzio di ricerca su sistemi di telerilevamento avanzati (Corista) e sperimentato in collaborazione con l’Irea-Cnr, il Politecnico di Milano, l’Università di Trento e l’Aeronautica militare.

COME FUNZIONA

Gianfranco Fornaro dell’Irea-Cnr, che con Francesco Soldovieri ha coordinato l’elaborazione dei dati dei due sensori, ha spiegato così il funzionamento: “Il sistema, che opera in ‘banda P’ (frequenze inferiori a 1 GHz) e in particolare nelle bande VHF e UHF, è costituito da un sensore ‘sounder’ e da due sensori ‘imager’, operanti rispettivamente alle frequenze di 150, 450 e 900 MHz, più basse rispetto alle ‘classiche’ bande L, C ed X. Grazie a ciò, il radar realizzato permette di acquisire informazioni attraverso la vegetazione e, in molti casi, anche sullo strato sub-superficiale dell’area investigata”.

LE APPLICAZIONI

figura_SAR P-band_loghi

Proprio grazie a questa sua capacità ‘penetrativa’ il sistema presenta molte applicazioni in ambito scientifico: permette l’esplorazione planetaria e della Terra, la comprensione delle dinamiche di ecosistema e lo studio dello spessore dei ghiacci. Apre inoltre nuove prospettive per individuare installazioni nascoste nel sottosuolo, intenzionalmente o per cause naturali, da quelle militari ai reperti archeologici.

L’INTERESSE DELLA DIFESA

“Evidente quindi l’interesse verso il potenziale offerto dalla banda P della Difesa”, ha aggiunto Soldovieri. Tramite i velivoli messi a disposizione dal Centro sperimentale volo dell’Aeronautica militare, è stato possibile infatti effettuare la sperimentazione del radar attraverso due campagne di volo, finalizzate a investigare lo spettro applicativo di tali frequenze nell’analisi di aree terrestri.

RISVOLTI RILEVANTI

Grazie a complesse operazioni di trattamento del segnale, tra cui la compensazione degli errori di moto dell’elicottero su cui è stata installata la strumentazione, l’Irea-Cnr ha elaborato i dati necessari a fornire al radar la capacità di discriminare gli oggetti al suolo con gli stessi dettagli dell’occhio umano.

“La capacità dei radar in banda P di vedere in 3D anche attraverso la vegetazione o nel sottosuolo – commenta Riccardo Lanari, direttore Irea-Cnr – “assume risvolti rilevanti per la sicurezza, il monitoraggio di foreste, l’archeologia, la geologia e la stima di biomasse, umidità dei suoli e ghiacciai”.

 

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