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Fa il pieno il primo crowdfunding formato Consob

Sulla carta occorre attendere ancora sette giorni per i numeri ufficiali. Ma, ieri, il primo progetto finanziato su una piattaforma di equity crowdfunding sotto la regolamentazione Consob, ha chiuso la raccolta superando l’asticella preventivata.

Una data importante, dunque, quella del 31 marzo, per l’universo della raccolta di capitale di rischio online, perché il finanziamento di Diaman Tech (startup innovativa focalizzata sullo sviluppo di soluzioni tecnologiche per il mondo del risparmio gestito) sul portale Unicaseed (prima piattaforma iscritta al registro speciale istituito dalla Consob con il regolamento approvato lo scorso ottobre) è stato il primo progetto di equity crowdfunding partito in Italia e, a oggi, è il primo che si chiude favorevolmente.

Sul sito internet di Unicaseed, la raccolta segnava ieri sera 31 marzo, giorno ultimo per sottoscrivere, quota 149.940 euro, dunque oltre i 147mila richiesti per la validità dell’operazione. La quale era in realtà considerata effettiva all’interno della forbice +/-10%, come indicato nel prospetto al momento del lancio il 31 dicembre scorso, con 90 giorni di tempo utile per convincere gli investitori della bontà del progetto. Infatti, secondo la formula “All or nothing” il round si chiude positivamente sia quando la raccolta è superiore del 10% rispetto all’obiettivo, sia quando è inferiore del 10 per cento.

Gli investitori istituzionali (che devono sostenere almeno il 5% della raccolta) hanno coperto il 13,3% dell’offerta di Diaman Tech.

Come detto, però, è necessario attendere il termine di sette giorni dalla data dell’ultimo investimento, al fine di rispettare il cosiddetto ius poenitendi, ossia il diritto di ripensamento. Il ripensamento, come riportato sulla piattaforma stessa, è previsto dalla normativa similmente a quanto accade per il primo collocamento dei fondi comuni tramite i promotori finanziari.

Per questo motivo anche Unicaseed non si sbottona sul successo dell’iniziativa e comunicherà la formale chiusura del “round” Diaman Tech solo dopo lo “spirare” del termine dei sette giorni.

Ma il ripensamento non è l’unico piccolo nodo ancora da sciogliere. Infatti, un’altra formalità, che Unicaseed svolgerà nell’interesse degli investitori, è la “light due diligence” su Diaman Tech, al fine di verificare, ad esempio, se prima del versamento del controvalore dell’offerta nelle casse sociali, non siano cambiati i requisiti alla base del consenso per l’apertura del round attraverso il portale. Solo allora, in assenza di elementi impeditivi, il portale potrà liberare gli importi a favore della startup comunicando alla stessa l’elenco dei nuovi soci.

Unicaseed non solo ha avuto la possibilità di esporre la startup innovativa nella sua “vetrina virtuale”, ma ha anche gestito l’intero processo della raccolta di capitali. In quanto emanazione di una società di intermediazione mobiliare, infatti, la piattaforma è autorizzata dall’articolo 1, comma 5 del Testo unico della finanza (Tuf) alla prestazione dei servizi di investimento, tra cui la ricezione e trasmissione di ordini, la negoziazione e il collocamento (i portali iscritti alla sezione ordinaria del registro Consob, invece, devono ricorrere a un intermediario per la racconta delle sottoscrizioni).

Al momento la raccolta è arrivata, dunque, si tratta solo di capire con Unicaseed quali sono i dati ufficiali.

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