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Giuseppe Moscati: uomo, medico e santo

Uomo, medico e santo. «La scienza ci promette il benessere e tutt’al più il piacere; la religione e la fede ci danno il balsamo della consolazione e la vera felicità, che è una cosa sola con la moralità e col senso del dovere». E’questa una celebre frase di Giuseppe Moscati, il medico campano canonizzato da Papa Giovanni Paolo II nel 1987 e tra i santi più popolari del XX secolo, che a 37 anni dalla sua morte (era il 12 aprile del 1927) è stato recentemente omaggiato anche con una fiction sulle reti Rai.

Uomo, medico e santo. La sua partecipazione intima e umana si ritrova in un’altra sua celebra frase: «Esercitiamoci quotidianamente nella carità. Dio è carità. Chi sta nella carità sta in Dio e Dio sta in lui. Non dimentichiamoci di fare ogni giorno, anzi in ogni momento, offerta delle nostre azioni a Dio compiendo tutto per amore».

Uomo, medico e santo. Un’attiva e costante vita accanto a quella dei suoi ammalati, che sua madre raccontava con la volontà di Giuseppe di coricarsi persino nel letto del suo paziente, anche in considerazione del fatto che egli curava sì il corpo ma anche lo spirito di chi gli si presentava dinanzi afflitto da un male. Un esempio altamente indicativo per la società di oggi caratterizzata dal “tutto pronto e subito”, dove sovente l’uomo è relegato a semplice numero a cui somministrare questa o quella cura quando invece è la compartecipazione emozionale che sostiene chi necessita di un intervento della medicina. Per questo la figura di San Giuseppe Moscati sarà ricordata il prossimo 10 aprile all’Istituto Oncologico di Bari “Giovanni Paolo II” con un simposio a metà strada tra la religione la scienza. Perché la fede aiuta a lenire piaghe e ferite, grazie al conforto spirituale e religioso.

Semplicemente uomo, medico e santo.

twitter@FDepalo



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