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La grillofobia

Diciamo la verità. Grillo ci piace. Piace un po’ a tutti quelli che sono stanchi di uno Stato che non c’è, di leggi che ci fanno procedere come un gambero, di ingiustizie di fronte alle quali non si può proprio più chinare il capo.

Ma Grillo è utopico e spesso inconcludente, anche antipatico. Così anche se in fondo molte cose che dice ci piacciono, i voti che prenderà non gli permetteranno mai di vincere e di governare con larga maggioranza (in Italia).

Alle Europee però le cose cambiano e non di poco. L’Europa non è l’Italia e -sebbene stia crescendo una maggiore consapevolezza sull’importanza del ruolo che essa ricopre- è ancora vista come un’entità lontana da noi, dalle nostre realtà e dai problemi che ne conseguono.

Quindi per le elezioni del 25 maggio aspettiamoci pure un trionfo del Movimento 5 Stelle perché Bruxelles sarà per gli elettori italiani come un terreno onirico sul quale riversare i propri istinti, ancora troppo timorosi di essere messi in pratica nella realtà che percepiamo come più vicina a noi.

Grillo piace, altroché. Ma non diciamolo troppo forte. Dovessimo rischiare di cambiare troppe cose!


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