Ora è realtà: la World Federation of Exchanges (Wfe) ha dato vita al nuovo gruppo di lavoro sull’investimento responsabile e la sostenibilità preannunciato un paio di settimane fa al meeting annuale convocato in India a Mumbai. Il passo è di enorme importanza visti anche i nomi di chi lo ha compiuto. La Federazione mondiale del listini riunisce quasi tutti i pesi massimi delle Borse mondiali. Tra i membri del gruppo di lavoro si passa dal Nasdaq all’Intercontinental/Nyse, dal Chicago Mercantile Exchange (Cme) al Chicago Board of Trade (Cbot). E via così in giro per il mondo, con il gigante Deutsche Borse a rappresentare i colori europei. Fino a raggiungere i quattro angoli del pianeta: Bovespa in Brasile, Borsa Istanbul, Bursa Malaysia, National Stock Exchange of India, Johannesburg Stock Exchange. Persino il Dragone ha voluto esserci in questo nuovo passo verso la diffusione dell’investimento sostenibile, portando lo Shenzhen Stock Exchange. Insomma, un passo verso lo Sri decisamente «mondiale» .
Qual è l’obiettivo del nuovo gruppo di lavoro della Wfe? Uno, ben chiaro. Promuovere il consensus e la diffusione sullo scopo, la praticità e la rilevanza dei dati Esg, ovvero le variabili Environmental (ambiente), Social (sociale), e Governance.
Le Borse mondiali sentono sempre più la responsabilità di promuovere pratiche di business sostenibili tra i loro stakeholder. La Wfe conta 60 membri ed è da tempo impegnata con il mondo degli investitori e la comunità finanziaria per diffondere l’efficacia dell’informativa Esg, in linea con il suo impegno complessivo per la creazione di trasparenza e correttezza nei mercati dei capitali. Il nuovo gruppo di lavoro continuerà in questa direzione, intraprendendo attività di ricerca, pubblicizzando le sue conclusioni, promuovendo il dibattito su questioni Esg tra i membri di Wfe e indicando la strada a tutte le Borse.
Peccato solo non facciano parte di questa partita virtuosa il London Stock Exchange e la sua sorellina acquisita Borsa Italiana. A quando la loro prossima mossa verso un futuro, ormai inevitabile, sempre più permeato di scelte e di investimenti socialmente responsabili?