E se il classico spione che inseguiva e registrava tutte le mosse dei musulmani newyorkesi avesse fatto un buco nell’acqua? Il Dipartimento di Polizia di New York ha abbandonato un programma segreto che infiltrava in borghese investigatori nei quartieri a forte presenza di musulmani al fine di intercettare conversazioni e costruire schede dettagliate su dove si mangiava, pregava e acquistava. La decisione della più grande forza di polizia della nazione è il segno del controverso programma di sorveglianza di William J. Bratton, nuovo commissario del dipartimento.
LE CRITICHE DELLE ASSOCIAZIONI
La tattica del Dipartimento di Polizia, anche oggetto di due cause federali, ha attirato critiche da gruppi per i diritti civili e di un altissimo funzionario con il Federal Bureau of Investigation, secondo cui il tutto avrebbe danneggiato la sicurezza nazionale, seminando diffidenza per le forze dell’ordine nelle comunità musulmane. La decisione di interrompere il programma rientra nella strategia di cambio tattico dopo le politiche che per un decennio hanno seguito l’attentato delle Torri Gemelle. Una ricalibrazione che è stata avallata dai massimi responsabili della sicurezza del Paese non con pochi riverberi.
UNITA’ DEMOGRAFIA
Unità demografia è il nome della speciale task force che la polizia aveva messo in piedi, frutto della Central Intelligence Agency guidata dall’ufficiale Lawrence Sanchez, che ha contribuito a fondare nel 2003. Provvedeva a registrare e filmare movimenti, abitudini e frequentazioni della comunità musulmana all’indomani dell’attentato alle Twin Towers, finanche le conversazioni durante pranzi ed incontri conviviali. Linda Sarsour, della American Association araba nella Grande Mela, dalle colonne del New York Times la definisce una “unità creata per fare guerra psicologica alla nostra comunità”. Proprio Sarsour è stata a capo di una delegazione che ha incontrato personalmente Bratton, assieme al nuovo numero uno dell’Intelligence del dipartimento, John Miller. Quest’ultimo, nel chiudere l’esperienza dell’unità, ha sottolineato che le forze dell’ordine non hanno bisogno di lavorare sotto traccia per conoscere i movimenti dei musulmani di New York, segnando una pietra miliare nella sicurezza americana che dopo l’11 settembre 2011 ha mutato radicalmente abitudini di indagini e direttrici di azioni.
TREND SOCIODEMOGRAFICI
Molti opinionisti hanno osservato nell’ultimo lustro, non solo sul NYT, che l’equazione musulmani-terrorismo è figlia di una verve demagogica, che non serve ad affrontare alla radice il nodo legato al terrorismo, anche se proprio in virtù della estrema delicatezza della materia, è necessario avere un approccio investigativo anche di natura sociale.
CHI E’ BRATTON
Ma chi è e cosa pensa il commissario William J. Bratton? Nominato 42mo commissario di polizia di New York dal sindaco Bill de Blasio, per la seconda volta è chiamato a guidare una delle città più complicate del pianeta. Ha costruito la propria reputazione internazionale per la riprogettazione dei dipartimenti di polizia e per la lotta alla criminalità sin dal 1990. In occasione del suo primo mandato ha raggiunto risultati significativi con il maggior calo dei crimini nella storia cittadina. Suo fiore all’occhiello è lo sviluppo del programma Compstat, un sistema di comando di fama internazionale attualmente in uso da parte di tutti i servizi di polizia a livello nazionale. In qualità di Chief della Los Angeles Police dal 2002 al 2009 in una città nota per la violenza giovanile, ha portato la criminalità a livelli storicamente bassi, migliorando notevolmente le relazioni razziali, e sostenendo il reinserimento dei rei grazie ad una serie di programmi innovativi di polizia.