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Sentinel, l’Europa va in orbita col primo satellite del programma Copernicus

Da poche ore Sentinel-1A, primo di una famiglia di sei satelliti del programma europeo Copernicus, è stato messo in orbita. Lanciato ieri dalla base di lancio di Kourou, in Guyana francese, il satellite dell’Esa, progettato ed integrato da Thales Alenia Space, scruterà la Terra per monitorare l’ambiente e la sicurezza.

LE CARATTERISTICHE DEL SATELLITE
Basati non su sensori ottici ma su onde radar, questi satelliti – scrive Beda Romano sul Sole 24 Ore – permetteranno il “monitoraggio della superficie terrestre con maggiore precisione“. Il programma Copernicus consentirà tra le altre cose “il monitoraggio del clima, la sorveglianza delle frontiere marittime e terrestri, il sostegno alle operazioni umanitarie, il controllo dello stato di salute dei ghiacciai alpini o dell’ambiente artico, la mappatura della superficie terrestre, l’osservazione dell’ambiente marino, la lotta alla pesca illegale“.

LA SODDISFAZIONE DI BRUXELLES
Per Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione europea e Commissario responsabile per l’Industria e l’imprenditoria gli occhi di Copernicus “osserveranno il nostro pianeta Terra come non è stato visto mai in precedenza e questi occhi saranno europei”. Un risultato che sconfessa la tesi sul cronico ritardo tecnologico del Vecchio Continente.

I BENEFICI PER L’OCCUPAZIONE
Ma Copernicus non è solo un traguardo tecnologico. Secondo una nota diffusa dalla Commissione europea, il programma – che verrà ultimato nel 2021 – rappresenta un aiuto per le imprese europee in termini di creazione di nuovi posti di lavoro e nuove opportunità commerciali, in particolare nell’ambito dei servizi di produzione e diffusione di dati ambientali, nonché un sostegno dell’industria spaziale stessa. Anche altri settori economici, quali i trasporti, il settore petrolifero, le assicurazione e l’agricoltura beneficeranno indirettamente dei vantaggi derivanti dai dati accurati e affidabili di osservazione della Terra. Alcuni studi – sostiene Berlaymont dicono che Copernicus potrebbe generare in Europa entro il 2030 benefici finanziari intorno ai 30 miliardi di euro oltre a circa 50 000 posti di lavoro. Il sistema aperto di diffusione dei dati e delle informazioni di Copernicus permetterà inoltre a cittadini, imprese, ricercatori e responsabili politici di integrare la dimensione ambientale nelle rispettive attività e nei rispettivi processi decisionali“.



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