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Siria, dopo la fame la sete: in arrivo enorme siccità

La Siria potrebbe essere colpita da un’importante siccità, stando all’ultimo report del Wfp (Programma alimentare mondiale, l’Organizzazione dell’Onu che combatte la fame del mondo). Secondo i dati, le precipitazioni cumulate finora sarebbe inferiori alla metà della media annuale, circostanza che oltre a diminuire sensibilmente le disponibilità idriche, intaccherebbe in modo profondo la produzione di grano, mettendo a rischio milioni di persone.

Le aree maggiormente colpite sarebbero quelle di nord-ovest – le città di Aleppo, Idlib e Hama, già martoriate dalla guerra. Dalle stime del Wfp, il numero di persone che avrebbero necessità di aiuti alimentari salirebbe dalle 4,2 milioni a 6,5. Il punto è che la situazione andrebbe a collidere con la diminuzione dei fondi forniti dai donatori internazionali. Già lunedì il Programma alimentare aveva denunciato ritardi nella ricezione degli aiuti economici, avendone ricevuto solo il 22 per cento, annunciando che sarebbe stata necessaria una riduzione del 20 per cento, alle dimensioni dei pacchi alimentari forniti alle famiglie siriane.

Sebbene i media di stato diffondano la notizia di un sostegno extra fornito dall’Iran – anche parte della retorica di Assad -, consistente in 30 mila tonnellate di prodotti alimentari, sembrerebbe dalle valutazioni che il paese sarà costretto ad aumentare le importazioni di frumento tenero – anche a fronte di una produzione di grano stimata intorno ai 2 milioni di tonnellate (forse inferiore), che rappresenterebbe il record storico negativo.

La BBC riporta le parole della portavoce del Wfp, Elisabeth Byrs, che ha incontrato i giornalisti martedì a Ginevra, esprimendo la preoccupazione dell’Organizzazione per la siccità incombente, che potrebbe «mettere le vite di altri milioni di persone a rischio» – come se non bastassero già le 150 mila vittime prodotte dal conflitto.

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