La fine degli aggiornamenti sulla sicurezza per Windows Xp, annunciata da Microsoft e iniziata ieri, potrebbe costituire un incentivo in più per hacker con intenzioni malevole. Il problema non è marginale, dal momento che il popolare sistema operativo continua ad essere molto diffuso sui pc di tutto il mondo. In famiglia, nelle aziende, nella Pubblica amministrazione, sui bancomat.
È proprio questo ultimo aspetto a preoccupare chi, come il vicepresidente del Copasir Giuseppe Esposito, teme che migliaia di computer possano diventare, nel giro di poco tempo, vulnerabili a virus.
“Tutti i criminali informatici – ha denunciato il senatore del Nuovo Centro Destra in un’intervista al Tempo – potranno attaccare i computer che usano ancora il sistema operativo Windows Xp, e potenzialmente, accedere ai dati che vi sono contenuti“.
Windows Xp, lanciato nel 2001, è stato superato da tempo da altri sistemi operativi, ma continua ad essere molto usato (secondo alcune stime riportate dall’agenzia Ansa è ancora presente su circa il 30% dei computer di tutto il mondo, mentre solo in Italia si ritiene che quasi il 24% delle imprese lavori con Xp per oltre l’80% del parco pc aziendali.
“Tutto il sistema informatico a basso costo utilizza attualmente Xp, in Italia sono circa il 24% delle piccole e medie imprese – ha dichiarato Esposito – ma anche il 95 % dei bancomat usa tale sistema. Non è semplice cambiare a breve tempo il sistema operativo di tanti computer anche per la pubblica amministrazione, per farlo andrebbero interrotti alcuni servizi come ad esempio le Poste“.
Le cause di questa ancora ampia diffusione sono verosimilmente dovute alla carenza di risorse economiche per l’aggiornamento. Anche se continuare a mantenere in vita questo sistema operativo con Microsoft che fornisce un servizio a pagamento per estendere la copertura sulla sicurezza fino alla migrazione definitiva ad una altro, ha dei costi.
“L’unica soluzione – ha concluso il senatore del Ncd – è cambiare gestore o richiedere il rinnovo delle licenze alla Microsoft, il 90% dei computer della Pubblica amministrazione ha a disposizione computer sufficientemente nuovi per poter compiere tale passo“.