Negli Usa la seduta di ieri ha visto un proseguimento del calo dei tassi sulla parte a lunga, con il comparto decennale tornato in prossimità della parte bassa del trading range 2,60%-2,80% che sta ormai caratterizzando gli ultimi tre mesi.
PIL MOSCIO
Gli operatori stanno probabilmente ancora metabolizzando il sorprendente dato sul PIL del primo trimestre, pubblicato nella giornata di mercoledì, che ha visto l’economia Usa crescere dello 0,1% t/t annualizzato, il ritmo più basso dall’ultimo trimestre del 2012.
CONSUMI ED ESPORTAZIONI
All’interno un forte contributo positivo è giunto dai consumi privati, mentre investimenti fissi ed esportazioni nette hanno sottratto quasi 2 punti percentuali alla crescita. Il dato, essendo la lettura preliminare, potrebbe essere soggetto ad importanti revisioni ma, qualora venisse confermato, metterebbe a rischio il raggiungimento di un ritmo di crescita per il 2014 prossimo al 3% atteso dalla stessa FED.
COSA PENSA LA FED
Proprio quest’ultima, nella riunione conclusasi mercoledì, ha deciso di proseguire nel processo di ridimensionamento del QE, riducendo l’ammontare degli acquisti di 10 Mld$ a 45 Mld$. Nel comunicato finale l’Istituto ha fatto un breve riferimento alla debolezza dell’economia nei primi tre mesi dell’anno, sottolineando però che la crescita dell’attività economica ha di recente accelerato e che la spesa per consumi sembra crescere più rapidamente. Il tono utilizzato dalla FED nel comunicato sembrerebbe prospettare un proseguimento del tapering a meno di un inatteso passo indietro della ripresa economica. Per oggi l’attenzione sarà interamente focalizzata sui dati del mercato del lavoro.
IL MERCATO VALUTARIO
Valute: negli ultimi 2 giorni si è assistito ad una certa debolezza per il dollaro Usa nei confronti delle principali valute mondiali probabilmente a causa della debolezza inattesa del PIL Usa del primo trimestre. Verso euro il cambio continua comunque ad esibire una bassa volatilità con il supporto collocato in prossimità di 1,3750 e la resistenza a 1,39.