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Che cosa sta succedendo davvero allo spread

In area Euro la seduta di ieri è stata caratterizzata da elevata volatilità. Dopo un’apertura caratterizzata da forti vendite sui titoli governativi periferici, il movimento si è invertito nel corso della mattinata portando ad un calo dei tassi in tutti i principali paesi, in particolare Portogallo e Grecia, con i maggiori acquisti che hanno interessato la parte a lunga della curva.

CHE COSA E’ SUCCESSO IN ITALIA

In Italia ancora una volta i volumi sul Btp sono risultati molto sostenuti avvicinandosi al record storico raggiunto la scorsa settimana sopra i 150.000 contratti scambiati. Il tasso decennale si è quindi riportato in prossimità di quota 3,20% dopo aver toccato un picco in mattinata in area 3,35%. Analogo andamento per il decennale spagnolo riportatosi vs area 3%.

TACCUINO SPREAD

Il movimento di recupero si è riflesso in un deciso calo dello spread che, per l’Italia, si è attestato in chiusura in area 180pb dopo un picco in prossimità di quota 200pb all’apertura. Il restringimento dello spread è stato favorito anche da prese di profitto sul bund; l’asta sul nuovo titolo decennale, infatti, ha visto una domanda molto debole tanto da non riuscire a coprire interamente, per la prima volta dallo scorso febbraio, l’offerta attesa pari a 5 Mld€.

AGENDA FRANCOFORTE

Sul fronte BCE, il presidente della Bundesbank Weidmann ha dichiarato che l’Istituto non ha ancora deciso se implementare nuove misure a giugno e che tutto dipenderà dall’evoluzione dei prezzi nel medio periodo e non dai livelli attuali. Sul fronte macro, continuano a giungere indicazione di debolezza dalla crescita dell’Eurozona.

QUI STATI UNITI

Negli Usa, i tassi governativi sono leggermente rimbalzati con il decennale che continua a stazionare sopra il 2,50%. Ieri sono stati pubblicati i verbali relativi alla riunione di aprile della Fed dai quali è emerso come il board abbia iniziato a discutere della exit strategy (ovvero la fuoriuscita dalle manovre non convenzionali) in particolare sugli strumenti che dovranno essere utilizzati per controllare i tassi a breve una volta che quello di riferimento verrà aumentato. Non sono, però, emersi dettagli significativi circa i tempi e le modalità di un possibile rialzo anticipato dei tassi d’interesse. Secondo la Fed, vi sono legati ancora rischi all’andamento del mercato immobiliare, ma ciò che preoccupa maggiormente è lo scenario internazionale, in particolare la crisi in Ucraina.


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