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Efficienza energetica, non basta tagliare le bollette

La Federazione Italiana per l’uso Razionale dell’Energia (Fire) ha presentato ieri pomeriggio in Senato alcune proposte di modifica allo schema di Decreto Attuativo relativo alla Direttiva Europea sull’Efficienza Energetica.

GLI ASPETTI CONDIVISI
Accolto favorevolmente dalla Federazione in molti suoi aspetti che hanno tenuto conto di una serie di suggerimenti pervenuti nel tempo da parte di Fire e di altri portatori di interessi. Esempi? Porre un’attenzione maggiore all’informazione, al monitoraggio e al controllo e agli strumenti di mercato (diagnosi energetiche, sistemi di gestione dell’energia, green procurement, etc.). Ma lo schema del decreto attuativo, secondo Fire, potrebbe spingersi oltre.

IL COMMENTO DI DI SANTO
Secondo Dario Di Santo, Direttore Generale della FIRE “l’efficienza energetica non rappresenta solo una modalità strutturale di liberarsi dal peso delle bollette energetiche per gli utenti finali, ma anche un’opportunità per rafforzare e ampliare l’industria manifatturiera nazionale su un tema di crescente interesse a livello mondiale e di offrire lavoro a un’ampia categoria di servizi intermedi con i relativi benefici occupazionali e di mercato”.

“Diversi provvedimenti nel recente passato – sottolinea ancora Di Santo –  hanno introdotto previsioni per la semplificazione delle procedure e per la creazione di fondi di garanzia. Purtroppo però sono poi mancati i provvedimenti attuativi o il recepimento da parte dell’apparato amministrativo”, commenta il Direttore Generale di Fire.

Fire suggerisce così di porre maggiore attenzione nello schema di Decreto Attuativo su alcuni aspetti:

PROMUOVERE L’EFFICIENZA ENERGETICA
Collegare e subordinare le politiche di riduzione dei costi delle bollette energetiche a quelle di promozione dell’efficienza energetica, per sfruttare i benefici strutturali collegati a quest’ultima, ad esempio richiedendo per l’accesso agli sconti previsti per le aziende energivore la presenza di un sistema di gestione dell’energia e/o di un energy manager.

RIVEDERE IL FUNZIONAMENTO DEL MERCATO ELETTRICO
Considerare oltre agli oneri di sistema collegati alle rinnovabili – che però stanno fornendo benefici energetici, ambientali ed economici – altre componenti, come lo scollamento fra il prezzo di borsa dell’energia e la componente energia delle tariffe, che si sta traducendo in un onere senza senso per i consumatori.

FORNIRE INDICAZIONI CHIARE AGLI UTENTI
Rendere stabile e definito il quadro complessivo di incentivazione, fornendo indicazioni in merito alle detrazioni fiscali previste per la riqualificazione degli edifici; rafforzare le misure previste per fornire agli utenti finali indicazioni utili a fare efficienza energetica attraverso le bollette e procedere con la diffusione dei contatori intelligenti per il gas naturale.

ALLARGARE L’OBBLIGO DI RIQUALIFICAZIONE
Estendere l’obbligo di riqualificazione del patrimonio pubblico anche agli edifici di proprietà e nella disponibilità delle Amministrazioni regionali e locali, eventualmente con obiettivi percentuali differenti.

VERIFICHE, CONTROLLI E SANZIONI
L’indicazione delle sanzioni va accompagnata da quella degli strumenti di verifica e controllo, affinché risulti credibile e abbia un effetto reale di mercato (onde evitare di ripetere l’esperienza degli energy manager collegati alla legge 10/91, la cui nomina risulta deficitaria soprattutto nel settore pubblico).

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