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Europee 2014, sarà Tajani il successore di Schulz?

Sarà la volta buona per l’Italia? Sarà la volta buona per avere dopo il 25 maggio un italiano come presidente dell’Europarlamento? Emilio Colombo è stato l’ultimo italiano che ha ricoperto la carica di Presidente del Parlamento europeo (1977-1979).

LA STORIA

Se si considera che dall’anno di fondazione dell’allora Comunità economica europea nel 1957, sino al 1979, l’Italia ha avuto ben 3 presidenti (Gaetano Martino 1962-64, Mario Scelba 1969-71, Emilio Colombo 1977-79), è lecito domandarsi cosa è cambiato nel corso degli anni negli equilibri europei. O meglio: che cosa è cambiato nella politica italiana?

L’INTERROGATIVO

Il progetto europeo nasce dalla forza di volontà di tre uomini – Alcide De Gasperi, Robert Schuman, Konrad Adenauer – che, nati e vissuti in regioni di confine, hanno vissuto le tragedie della guerra in prima linea.

Loro, riconosciuti universalmente come Padri Fondatori, ci credevano… e noi, ci abbiamo creduto o abbiamo lasciato l’Europa nelle mani soprattutto di altri? Certo, a differenza di Paesi come la Francia e la Germania che hanno governi stabili e duraturi, l’Italia è troppo impegnata a cambiare governo per occuparsi dell’Europa e sicuramente cambiare troppo spesso premier non aiuta ad essere interlocutori credibili.

LE VOCI SU TAJANI

Il 26 maggio, giorno dopo le elezioni europee, si aprirà una nuova partita: l’elezione del presidente del Parlamento europeo. Allora sarà necessario essere compatti e credibili – non anti europei – se vogliamo riprenderci quel ruolo che ci spetta, in quanto Paese fondatore. Per questo, anche a Strasburgo, c’è chi vocifera che possa essere Antonio Tajani l’italiano potenziale per succedere a Martin Schulz.



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