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Perché Frontex si è liquefatta nel Mare Nostrum

Roberta Pinotti, ministro della Difesa, non ci ha certo girato intorno. E sul Frontex, l’agenzia europea per la gestione della cooperazione internazionale alle frontiere esterne degli Stati membri dell’Unione europea, è stata tranchant: dovrà cambiare registro e la sede dovrà essere spostata in Italia. Dopo l’ennesima tragedia della disperazione a Lampedusa, nell’occhio del ciclone finisce l’Ue, colpevole di aver isolato l’Italia lasciandola sola a fronteggiare un problema così delicato e complesso come quello dell’immigrazione.

SEDE E COSTI DI FRONTEX
Attualmente dislocato in Polonia (un’altra delle assurdità amministrative continentali) il Frontex stanzia complessivamente 7 milioni di euro, aveva ricordato pochi giorni fa il ministro dalle colonne del Il Giornale, mentre l’Italia solo in un mese ne spende 9 per Mare Nostrum. Ecco il primo corto circuito. Certo, a quei sette milioni citati dalla Pinotti, vanno sommati altri 4,8 milioni per le operazioni svolte da gennaio ad aprile, con altri 7,4 milioni. Ma il nodo non è solo economico, bensì di compartecipazione alla questione.

SOLUZIONI
Il ministro Pinotti dalle colonne di Avvenire propone che non solo la sede del Frontex sia spostata immediatamente in Italia, ma che si appronti un insediamento stabile dell’Onu in Libia, punto di partenza per i viaggi della speranza, nella consapevolezza che “sulle nostre coste meridionali si stanno scaricando tutti gli insuccessi delle primavere arabe”, accanto ad un ripensamento generale di presidi e politiche che tengano conto di esigenze e valutazioni geopolitiche.

PALAZZO CHIGI
Aspre critiche in direzione di Bruxelles sono state rivolte dal premier Matteo Renzi e dal ministro degli Interni Angelino Alfano, che ricordano come i 14 morti e gli oltre 200 feriti non possono essere in carico solo all’Italia. “L’Europa non ci sta aiutando a soccorrere queste persone – ha osservato Alfano – si faccia carico di accogliere i vivi”. I migranti “ai quali l’Italia riconoscerà il diritto d’asilo saranno mandati in Europa, se ci vogliono andare: l’Italia non può diventare la prigione dei rifugiati politici”. Rispondendo a chi critica il governo sulle politiche dell’immigrazione, il leader del Nuovo Centrodestra sottolinea: “A quelli che in Italia ci attaccano perché facciamo il soccorso ed evitiamo i morti noi chiediamo, di fronte a questi altri morti, di passarsi una mano sulla coscienza”.

RENZI
Raddoppia la dose il premier: “Ha ragione Alfano, l’Europa ci lascia soli, ma non può salvare gli stati, le banche e poi lasciare morire le madri con i bambini”, dice Renzi dal programma Quinta Colonna su Retequattro. Gli interventi Mare nostrum? “Li devono fare anche gli altri paesi europei: tutte le istituzioni europee non devono girarsi dall’altra parte”.

STRATEGIE
È chiaro che a questo punto, così come non ha mancato di osservare il ministro degli Esteri Mogherini “sicuramente ci sono state mancanze da parte dell’Ue. Noi dobbiamo continuare a salvare vite umane”. Ma su quali alleati potrà contare l’Italia? Al momento è stata la Slovenia l’unico Paese a inviare un’unità navale in appoggio, ammonisce il sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova, che però invita a non alimentare le polemiche in un momento in cui la priorità deve essere rappresentata dalla volontà di salvare vite umane. Il tutto mentre da Bruxelles arriva un altro schiaffo all’Italia: “Da Roma solo propaganda elettorale”.

twitter@FDepalo


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