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La Cina non è un Paese per vecchi

La Cina negli ultimi anni ha dimostrato di saper guidare l’economia mondiale, vantando una robusta crescita del PIL annuo, tanto che le ultime previsioni la danno in fase di sorpasso rispetto agli Stati Uniti. Questa ricchezza tuttavia non permea il tessuto sociale, mostrando varie problematiche che rendono questo ricco Paese lontano dal modello del “welfare” europeo.
La vita quotidiana della popolazione cinese, almeno per la maggior parte degli individui, è minata da insidie quotidiane quali il dramma delle pensioni, la mancata assistenza sanitaria, le pessime condizioni igieniche nelle abitazioni e nei luoghi di lavoro e tanti altri problemi di carattere sociale.

INVECCHIAMENTO DELLA POPOLAZIONE

Un problema che è affiorato in Cina negli ultimi anni è il progressivo invecchiamento della popolazione. Questo fattore non resta un mero dato demografico, esso infatti comporta grandi disagi nell’equilibrio lavorativo e di sostentamento del “popolo giallo”, mettendo in evidenza problemi come la protezione degli anziani e l’assistenza sanitaria.
Nelle città i lavoratori vengono tutelati in parte con una percentuale del loro salario, in parte da un sistema di assistenza sociale garantito dai governi locali, ma è un sistema che tutt’ora non copre in modo adeguato i residenti; nelle campagne la situazione è ancora peggiore in quanto il sistema pensionistico non raggiunge alcune aree rurali del paese.

SOVRAPPOPOLAMENTO DEL TERRITORIO

Questo fenomeno è stato accompagnato da un’altra piaga della società moderna: il sovrappopolamento del territorio. Questo è uno dei numerosi motivi per cui la popolazione ha cominciato ad abbassare volontariamente il tasso di natalità, ovviamente anche grazie alla politica del “figlio unico” adottata dal governo. Tale politica era basata su una combinazione di educazione pubblica, pressione sociale e coesione soprattutto nelle campagne e contro le donne. Un altro fattore che ha contribuito all’invecchiamento della popolazione è stato il fatto che l’aspettativa di vita è cresciuta negli ultimi cinquant’anni.

I NUMERI

Secondo il censimento nazionale del 2010, la popolazione cinese ha raggiunto gli 1,34 miliardi. Coloro che hanno 60 anni o più rappresentano ormai il 13,26%, mentre i cinesi con 14 anni o meno sono il 16,6%. Si stima che oltre il 30% della popolazione avrà 60 anni o più nel 2050. Il censimento indica anche che quasi la metà dei cinesi vive ora in città, in forte aumento rispetto a dieci anni fa (36%).

LE PENSIONI

E’ il grosso problema sociale cinese.
In Cina c’è una drastica divisione tra il sistema delle pensioni per le aree rurali e per le aree urbane. Oggi il crescente numero di anziani dipende da un decrescente numero di giovani, a causa delle diminuzione delle nascite sia dell’emigrazione dei giovani nelle città; inoltre un sistema pensionistico nelle aree rurali non è esistito fino agli inizi degli anni Novanta.
Nel 2009 il governo centrale ha lanciato un nuovo sistema per le pensioni rurali basato sui governi locali. Il suo obiettivo è di garantire a chi vi partecipa una pensione equivalente al 25% del reddito rurale pro capite indipendentemente dai contributi. Anche nelle zone urbane, grazie ad una riforma del 2005, le pensioni sono miste, dove una parte dipende dai contributi ed un’altra dal salario medio dell’area di lavoro e dal tasso di crescita dei salari medi dell’area.

IL DRAMMA SANITA’

Altro elemento che negli ultimi decenni ha frenato lo sviluppo cinese e che, soprattutto, rende la qualità della vita nel suddetto territorio asiatico non molto elevata, è il dramma della sanità.
Sotto il maoismo nelle aree rurali esisteva un sistema sanitario di tipo cooperativo, la cui responsabilità era delle comuni agricole. La prima assistenza veniva fornita attraverso i cosiddetti “medici dai piedi scalzi”. Con le riforme agricole, le comuni vennero sostituite da città e villaggi che però non avevano alcun obbligo di assicurare assistenza sanitaria. Basti pensare che fino a non molti anni fa, la popolazione che godeva di assistenza sanitaria, nelle aree rurali, sfiorava appena il 10%.
Fortunatamente, dopo una serie di provvedimenti infruttuosi, dal 2009 al 2011 sono state fatte ulteriori sanitarie riuscendo ad assicurare una copertura totale al 90% della popolazione.
Tornando al problema dell’invecchiamento della popolazione, è evidente che il gran numero di pensionati gravano a livello di coperture sanitarie e pensionistiche sopra una generazione in difficoltà nei confronti del gran numero di anziani; questo genera una sosta di problema a catena, dove l’uno trascina l’altro.

L’INTERROGATIVO

La tendenza all’invecchiamento sta accelerando, mentre il processo di urbanizzazione continua, vedendo immutati problemi quali la copertura sanitaria ed il sistema pensionistico inefficiente. La Cina potrebbe quindi ritrovarsi senza la manodopera necessaria a sostenere la crescita economica, nel momento in cui saranno invece necessarie nuove risorse per provvedere a centinaia di milioni di anziani. Rimane difficile credere che una Cina che invecchia, priva di un adeguato cambio generazionale, possa rimanere un paese in ascesa.

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