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La Germania chiude l’accordo energetico con la Russia. Ultimo atto della farsa “Italia 2011”?

La farsa messa in atto in Italia nel 2011 sta rapidamente volgendo alla conclusione. Questo avviene nel più ampio melodramma intitolato “Europa nel XXI secolo”.

Premetto che non sono un “gufo”, un “parruccone” e neppure un “grillino”. Mi attengo ad alcuni fatti che vi elenco qui di seguito.

Il primo riguarda gli affari interni.

Vi sembra normale che nel mezzo di una lotta senza quartiere tra il primo ministro e segretario del PD Renzi e i vertici del M5S Grillo e Casaleggio un ministro in carica rilasci dichiarazioni come questa che segue?

“L’Italicum era stato concepito per mettere fuori gioco Grillo e per ridurre a due, centrodestra contro centrosinistra, un ragionamento che fosse all’interno di una cornice europea, con una proposta di legge che però era troppo debole per raggiungere questo obiettivo” (Riccardo Nencini, viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, intervenendo ad Agorà, su Rai3).

L’impressione che se ne trae è che il governo dei giovani e dei rottamatori si stia spappolando. I mercati finanziari sembrano averlo capito oggi con il tonfo della borsa italiana e il risalire spedito dello spread. I cittadini italiani anche se ne sono accorti e la paura che questa volta votino massicciamente per scacciare questi “nominati” al governo del paese è tale che si moltiplicano appelli a “votare scegliendo con ragionevolezza”. Poco ci manca che ci indicano anche come!

Il secondo riguarda gli affari europei.

Nel mezzo del guado delle elezioni europee, il commissario europeo responsabile per l’energia, il tedesco Günther Hermann Oettinger, ha incontrato a Berlino il ministro dell’energia della Russia, Alexander Novak, con il quale ha trovato un accordo di massima per la continuazione della fornitura di gas russo all’Europa via l’Ucraina. Nella comunicazione della Commissione europea (Statement/14/163 19/05/2014) si legge che le due parti hanno trovato un accordo che spiana la strada per il prossimo vertice trilaterale (Ue-Russia-Ucraina) che si terrà il 26 maggio a Berlino.

L’impressione che se ne trae è che la Germania, preoccupata dagli accordi che in questi giorni il presidente russo Putin firmerà con i rappresentanti della Cina (tra i vari accordi spicca “l’enorme accordo della Gazprom per fornire gas alla Cina”), ha ormai preso in mano la situazione europea nelle relazioni con la Russia. In pratica la Germania intende assicurarsi che le forniture russe continueranno a prezzi già concordati prima che sia troppo tardi e comunque in attesa che altre fonti di approvvigionamento siano realistiche.

Questo accordo “europeo” riguarda principalmente anche l’Italia che importa proprio dalla Russia il 39% del suo fabbisogno di gas. A veder bene, non si capisce quanto l’Italia abbia potuto o saputo tutelare i propri interessi in questo accordo. Inoltre, appare chiaro che sui temi di interesse nazionale della Germania l’Ue si ridurrà alle decisioni di Berlino. Oggi l’energia e in un domani sempre più prossimo la moneta, cioè l’euro. La domanda sorge spontanea: tra quanto tempo Mario Draghi sarà “richiesto” in servizio a Roma?

Il terzo riguarda le questioni internazionali.

Sull’Ucraina si è capito da tempo che l’Italia non faceva alcuna differenza. Ma è sulla Libia che l’avremmo potuta fare se avessimo avuto un personale politico meno provinciale e improvvisato. Ebbene, come aveva,o annunciato in un post precedente, in Libia c’è stato un colpo di stato che ha sospeso il parlamento (e quindi anche l’esile governo appena formatosi). Il colpo è stato effettuato da un generale rinnegato, Khalifa Haftar, su probabile mandato della Cia. È davvero un peccato che nessuno ricordi ai sig.ri Renzi & Co che poco più di un mese fa il presidente Obama gli aveva affidato la Libia. Non hanno fatto nulla e quindi gli Usa si sono mossi a prescindere dall’Italia.

Non stupisce che confrontati con questo sfacelo della farsa italiana che volge alla tragedia, ricevo da più parti messaggi desolati e rabbiosi. Da persone altrimenti pacate e tendenzialmente istituzionali, ma rette ed oneste, si è capito che votare per il Pd o per Fi significa perpetuare un pastrocchio impossibile. Quindi la dolorosa alternativa è tra il non voto oppure, per chi ha il fegato della scommessa, o la convinzione che il caos creativo sia meglio dell’inciucio, votare per M5S. Dell’europeicità delle elezioni nessuno se ne preoccupa perché sanno bene, a ragion veduta e per esperienza, che finora in Europa si è votato “con ragionevolezza” per non ottenere nulla di buono in cambio.

Le illusioni degli italiani sono ormai finite!


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