I giornali e le tv hanno dedicato, giustamente, molto spazio agli arresti eccellenti di giovedì scorso. Per ora mi pare che ci sia poco da dire di fronte alle intercettazioni esibite come al solito. Così si è riaperto il cantiere di Tangentopoli di nuovo a Milano intorno alle opere dell’Expo 2015 (ne verremo mai a capo?).
Sono coinvolti, peraltro, i medesimi personaggi di vent’anni fa. Il che, se non fosse tragico, farebbe sorridere pensando che le imprese non hanno esitato a servirsi ancora di Primo Greganti e di Gianstefano Frigerio come se sfuggisse loro la nomea che questi personaggi si portano appresso e come se, per fissare e distribuire tangenti, gli specialisti fossero solo quei due, tanto da richiamarli in servizio alla prima grande occasione.
Qualche quotidiano ha accusato la procura milanese di tirare la volata a Beppe Grillo, come vent’anni or sono fece con gli ex pci. E’ difficile condividere questo ragionamento anche se siamo convinti che molti aspetti di carattere penale si sgonfieranno, dopo aver di nuovo devastato il Paese.
I processi, però, si fanno nei tribunali e non con le registrazioni di qualche frase abusata al di fuori del contesto in cui è stata pronunciata. Alcune domande, però, le dobbiamo rivolgere: come si eseguono negli altri Paesi le grandi opere strutturali pubbliche ? Ancora di più: che cosa è avvenuto nella storia nostra e di altre nazioni quando si sono imbastite le grandi reti ferroviarie ? L’autostrada del Sole venne completata in otto anni: erano tutti bravi ed onesti in quei tempi? E L’aeroporto di Fiumicino? Quella dislocazione del più importante hub italiano suscitò un mare di polemiche parecchio strumentali in cui si distinse il Pci, ma i lavori andarono avanti e l’opera fu compiuta.
Quanto a Claudio Scajola ora detenuto a Regina Coeli, a noi il personaggio non è mai piaciuto fin da quando diede del ‘’rompicoglioni’’ a Marco Biagi. Ma fino a che punto le sue responsabilità sono più gravi di quelle di Anna Maria Cancellieri nel caso Ligresti?
